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Allegato B
Seduta n. 83 del 6/12/2006
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il comune di Colle Val d'Elsa ha avviato da tempo un percorso di integrazione e di dialogo insieme alla comunità islamica locale, particolarmente radicata nell'area della Valdelsa, con l'obiettivo di favorire la conoscenza ed il rispetto reciproco, base importante del progetto di realizzazione di una nuova sede per il centro culturale islamico presente nella città da circa dieci anni;
il 20 dicembre 2004 l'amministrazione comunale e la comunità islamica della provincia di Siena hanno firmato un protocollo d'intesa per la realizzazione di un centro culturale islamico, stipulato dopo un attento approfondimento e discussione, partecipato anche dai cittadini di Colle Val d'Elsa, che si fonda sui valori principali caratterizzanti una società civile e democratica, attraverso la libertà, la tolleranza, il dialogo e la solidarietà;
nel protocollo d'intesa, unico nel suo genere, è di grande rilevanza la costituzione di «Un Comitato scientifico paritetico di garanzia» che sarà composto da otto membri, di cui quattro scelti dall'amministrazione comunale e quattro dalla locale comunità islamica, individuati tra personalità con comprovata esperienza in ambito religioso, culturale e sociale, con il compito di concordare il programma delle attività, verificarne l'attuazione, promuovere iniziative volte a favorire il dialogo multiculturale, multietnico e multireligioso, svolgere un'attività di controllo del bilancio del centro culturale;
la struttura del Centro Culturale Islamico sorgerà in località La Badia, in un'area concessa, con diritto di superficie, dall'amministrazione comunale alla comunità dei musulmani, i quali dovranno versare come quota d'affitto 11 mila euro l'anno e verrà finanziata in misura largamente maggioritaria con mezzi propri dalla comunità islamica della provincia di Siena, facendo ricorso a sovvenzioni dei singoli aderenti e con un'erogazione della fondazione Monte dei Paschi di Siena, che, valutata la piena rispondenza della domanda di finanziamento ai fini istituzionali da essa perseguiti, ha concesso una cifra che copre circa il 30 per cento dell'intervento;
l'amministrazione comunale di Colle Val D'Elsa, nel corso degli anni, ha ritenuto opportuno informare puntualmente il
ministero dell'interno sullo sviluppo dei rapporti intercorsi con la comunità islamica -:
quali siano stati e quali siano i rapporti formali intercorsi tra l'amministrazione comunale di Colle Val d'Elsa e il ministero dell'interno, sia nel corso dell'attuale legislatura che, per quanto risulti agli atti depositati presso il ministero, nel corso della XIV, e come ritenga il ministero dell'interno che si inserisca questa iniziativa nel quadro delle politiche dell'integrazione e del dialogo che il Governo è impegnato a promuovere nell'attuazione del suo programma.
(2-00270) «Ceccuzzi, Aurisicchio, Burchiellaro, Attili, Amendola, Cinzia Maria Fontana, Carta, Evangelisti, Velo, Chicchi, Froner, Codurelli, Mario Ricci, Tolotti, Maderloni, Nannicini, Giuditta, Ventura, Lulli, Fluvi, Filippeschi, D'Elpidio, Del Mese, Vichi, Baratella, Crisci, Cuperlo, Vannucci, Fiorio, Franci, Di Girolamo, Zanotti, Rampi, Trupia».
Interrogazioni a risposta scritta:
ROSSI GASPARRINI e BRUGGER. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi giorni sia la stampa che le televisioni hanno riportato la notizia di diversi atti di violenza sessuale, alcuni di questi, la maggioranza, compiuti su minori;
a Vicenza, la notizia è di qualche giorno fa, un bambino di 13 anni è stato costretto a prostituirsi con regolarità, usato come fosse un oggetto, costretto a travestirsi per le voglie dei clienti, è stato vittima innocente di una violenza indicibile, orribile e feroce;
la violenza sessuale è uno dei crimini più esecrabili che una comunità è costretta a subire;
la violenza sui minori è poi, se mai fosse possibile ipotizzare un parametro di riferimento, ancora peggiore, colpire chi non può e non sa difendersi è un atto di una violenza inaudita, vergognosa ed inaccettabile;
le notizie di questi ultimi giorni, purtroppo non sono un caso isolato, ma al contrario la manifestazione di un trend continuo e costante, al quale una volta per tutte bisogna mettere fine;
non si tratta più di un'emergenza, questo stadio purtroppo è stato già superato, stiamo fronteggiando e vivendo un vero e proprio dramma sociale, siamo di fronte ad una società che mostra nel suo complesso segni di un preoccupante scollamento collettivo, perché di questo si tratta quando notizie ripetute di continue violenze diventano una costante, fatti scontati, accettati come se fossero addirittura fisiologici;
il legislatore ha il dovere di intervenire, non si può permettere che l'orrore, perché di questo si tratta, quando si parla di violenza sessuale, specie su minori, e di sfruttamento della prostituzione, diventino un fenomeno comunemente accettato;
anche a Roma, è notizia di pochi giorni fa, è stata scoperta una rete di clienti abituali che sottoponevano costantemente a sevizie diversi bambini costretti alla prostituzione nel pieno centro cittadino, nel cuore della città;
dobbiamo difendere chi non sa e non può difendersi, lo Stato ha questo compito, le istituzioni devono saper dare risposte effettive e concrete;
sappiamo che il giro di affari legato allo sfruttamento della prostituzione è enorme, il numero delle vittime in continuo aumento si aggira a secondo dei periodi da 17mila a 40mila all'anno;
secondo dati riportati dalla stampa l'Italia detiene il record europeo rispetto al
numero di donne vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, ben 115 ogni 100mila abitanti contro le 84 dell'Austria e le 27 della Francia;
secondo quanto riferito sempre alla stampa da fonti ministeriali: «per contrastare il fenomeno le questure hanno scelto la più veloce dei rimpatri. Come azione preventiva sono state espulse le donne. Questo ha fatto crescere l'arrivo di minorenni: perché i minori non possono essere espulsi.»;
inoltre è oramai chiaro che lo sfruttamento della prostituzione in Italia può contare su una rete organizzativa vasta e ramificata su tutto il territorio;
il fenomeno della violenza sessuale su minori è negli ultimi anni in costante crescita;
abbiamo celebrato proprio in questi giorni la giornata europea contro la violenza sulle donne;
sappiamo che spesso tali violenze su donne e bambini hanno come teatro le mura domestiche, il che le rende molto più difficili da denunciare ed individuare, spesso restano coperte da un muro di silenzio, da una quotidianità che per le vittime si trasforma in incubo;
i numeri che disegnano l'ampiezza del fenomeno delle violenze sulle donne danno la misura della sua insostenibile ampiezza, secondo un rapporto dell'Istat sono dieci milioni le donne, fra i 14 e 59 anni, che vengono molestate sessualmente, 500 mila gli stupri compiuti o tentati e 900 mila ricatti sul luogo di lavoro a questi devono essere aggiunte le violenze sui minori; che purtroppo non sono affatto meno allarmanti secondo i dati diffusi infatti da Telefono Azzurro ed Eurispes nella Relazione sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese tra il 2000 e il 2005, i minori vittime di reati sessuali in Italia sono stati 2.891. In 2.406 casi si è trattato di violenza sessuale, in 87 casi di violenza sessuale di gruppo, in 299 casi di atti sessuali con minorenne e in 99 casi di corruzione di minorenne;
abbiamo quindi di fronte un fenomeno complesso che presenta aspetti e realtà differenti, e coinvolge molteplici sfere di competenza, che restano però legate dal comune denominatore della violenza;
appare necessario aggiornare la legislazione vigente rendendola più confacente a contrastare un fenomeno così complesso e diffuso, è fondamentale promuovere politiche attive di sviluppo sociale e culturale che permettano una maggiore facilità nel denunciare le violenze subite, e quindi necessario costruire ed ampliare una rete di solidarietà diffusa tra i cittadini che possa contribuire a fare della violenza in particolare su donne e bambini un vero proprio tabù sociale e culturale una ragione per cui a sentirsi escluso dalla società sia chi commette violenza e non chi la subisce -:
quali iniziative nel suo complesso hanno intenzione di mettere in campo, anche dal punto di vista di una maggiore efficacia delle sanzioni penali, per dare corpo ad una politica di intervento immediato e concreto finalizzata a debellare nel nostro Paese il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, della violenza sessuale ed in particolare della violenza sulle donne e su i minori.
(4-01866)
PAOLO RUSSO e CESARO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sabato 25 novembre 2006 allo stadio Adriatico, in seguito ai disordini verificatisi nel pre-partita Pescara Napoli, è rimasto gravemente ferito Gianluca un giovane di 25 anni tifoso della squadra partenopea;
da sabato, quindi, il giovane si trova in coma presso l'Ospedale di Pescara perché mentre stava salendo le gradinate insieme a tanti altrì tifosi veniva colpito alla testa da un lacrimogeno che era stato sparato dalla polizia ad altezza d'uomo e che gli sfondava il cranio;
da quanto riportato dagli organi di informazione la carica della polizia avrebbe trovato fondamento nel fatto che alcuni tifosi senza biglietto spingevano all'entrata per cercare di entrare -:
se non ritenga opportuno verificare, per quale ragione sarebbe stato autorizzato, ai fini della repressione di atteggiamenti violenti da parte di solo alcuni dei tifosi del Napoli, l'utilizzo di gas lacrimogeni lanciati invece sulla folla inerme;
se non ritenga opportuno verificare chi abbia dato l'ordine di sparare i lacrimogeni ad altezza d'uomo, mettendo a rischio l'incolumità fisica delle persone presenti, e che tipo di lacrimogeni siano stati usati;
se non ritenga opportuno intervenire al fine di evitare che, in futuro, si possano ripetere incidenti di tale rilevanza;
se non ritenga opportuno verificare le eventuali responsabilità delle autorità territoriali competenti in materia di sicurezza ed ordine pubblico.
(4-01876)
ADENTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
un recente studio dell'OCSE consiglia nuovi modelli di governance al fine di sostenere e incentivare lo sviluppo;
tale studio propone di riunire sotto un'unica autorità le province di Milano, Lodi, Pavia, Varese, Como, Lecco e Bergamo, oltre a Novara;
negli scorsi giorni si sono succedute numerose dichiarazioni, anche da parte del Presidente del Consiglio, su questo tema e tali dichiarazioni, anche in virtù della loro riproposizione dalla stampa e del dibattito politico che hanno suscitato, rischiano di creare un clima di confusione e scarsa chiarezza rispetto agli indirizzi che il Governo pone in merito all'istituzione della città metropolitana;
mentre da una parte sembra assumere sempre maggiore concretezza l'ipotesi di istituzione della città metropolitana di Milano con la conseguente abolizione di numerose province lombarde, dall'altra si sta proseguendo nella formazione di una nuova provincia, quella di Monza, che, quindi, dovrebbe essere abolita o appena costituita e prima ancora della sua effettiva istituzione;
si registra un clima di condivisibile preoccupazione degli amministratori delle province e dei comuni che rientrerebbero nella possibile area metropolitana, con particolare riferimento alla tutela della tradizione amministrativa e delle specifiche competenze territoriali dei singoli enti e della loro armonizzazione con le competenze che sarebbero attribuite al nuovo livello di governo -:
quale sia l'intendimento del Governo in merito all'istituzione della città metropolitana di Milano e all'eventuale abolizione delle province citate in premessa e alla ridistribuzione delle competenze fra i vari organi di governo locale.
(4-01877)
JANNONE e GREGORIO FONTANA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di sabato 2 dicembre si sono verificati incidenti tra le tifoserie contrapposte prima della partita Roma-Atalanta. Tre sostenitori bergamaschi, mentre venivano scortati sugli autobus dalle forze dell'ordine, sono stati colpiti con oggetti contundenti, ed uno tra loro versa in gravi condizioni;
dalle dichiarazioni e dagli esposti agli atti degli uffici della questura di Bergamo depositati da un avvocato civilista, Marco Saita, testimone degli eventi, sembrerebbe che le forze dell'ordine abbiano agito con comportamenti aggressivi e repressivi nei confronti dei tifosi bergamaschi, senza che ve ne fosse motivo alcuno;
dal racconto di alcuni tifosi parrebbe inoltre che i sostenitori atalantini siano stati costretti a passare in mezzo a due file di agenti che avrebbero inferto numerosi
colpi di manganello, senza alcuna motivazione, prima di farli entrare nella stazione ferroviaria -:
quali indagini il Ministro intenda intraprendere per verificare l'attendibilità delle dichiarazioni dei testimoni e quali misure si intendano adottare nei confronti degli eventuali responsabili delle forze dell'ordine;
quali siano stati i motivi che hanno spinto le forze dell'ordine ad intervenire e se risulta dal resoconto dei dirigenti responsabili che si siano registrati abusi di sorta.
(4-01879)
MISIANI e SANGA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il circolo Acli di Nembro (in Provincia di Bergamo) ha subìto ben due incendi di natura dolosa nel giro di soli quattro giorni;
il primo episodio si è verificato nella notte tra giovedì 30 novembre e venerdì 1 dicembre. A questo si è aggiunta una seconda incursione nella notte tra domenica 3 e lunedì 4 dicembre;
gli autori del gesto vandalico - messo a segno nei confronti di una struttura che da decenni svolge un'intensa attività sociale e politica - hanno agito in entrambi i casi con analoghe modalità, introducendosi nei locali, spargendo liquido infiammabile all'interno per poi appiccare il fuoco, provocando seri danni al bar e al magazzino del circolo;
a fronte di questi allarmanti atti di aggressione vandalica, il Prefetto di Bergamo ha convocato un vertice straordinario con tutte le forze di polizia per valutare l'accaduto e fare il punto sulle indagini -:
se il Ministro è al corrente dei fatti sopra riportati e quali iniziative intende assumere per fare fronte a tali inaccettabili episodi di aggressione e intimidazione.
(4-01889)
MISIANI e SANGA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sabato 2 dicembre, in occasione della partita di calcio Roma-Atalanta, si sono verificati gravi scontri tra tifosi nel corso dei quali tre sostenitori dell'Atalanta sono stati accoltellati. Il ferimento dei tre tifosi è avvenuto nel tragitto tra la stazione di Roma Tiburtina e lo stadio Olimpico, quando i pullman che trasportavano i tifosi atalantini, scortati dalla Polizia, hanno subito l'aggressione di un gruppo di circa 200 ultras romanisti. La polizia ha effettuato una carica di alleggerimento per disperdere gli assalitori, ma questi sono riusciti ad entrare in contatto con il gruppo di sostenitori bergamaschi ferendo gravemente i tre tifosi;
a questo grave episodio di violenza si è aggiunto quanto riportato da numerosi testimoni, che hanno denunciato presunti abusi ed intimidazioni da parte delle forze dell'ordine nei confronti dei tifosi bergamaschi. In particolare, secondo una serie di testimonianze raccolte dalla stampa, alcuni dei 9 pullman che venivano scortati dopo la partita verso la stazione per permettere ai tifosi di salire sul treno speciale diretto a Bergamo, sarebbero stati presi di mira con particolare accanimento da parte delle forze dell'ordine, secondo quanto risulta agli interroganti. I sostenitori atalantini sarebbero stati costretti a scendere dagli autobus a mani alzate passando attraverso due file di agenti in tenuta antisommossa e, senza che vi fosse alcuna provocazione, presi a manganellate dalle forze dell'ordine prima di essere imbarcati sul treno per Bergamo. Nel corso delle aggressioni tre agenti della Digos di Bergamo sarebbero addirittura intervenuti per impedire eccessi da parte dei colleghi dei reparti romani ma avrebbero rischiato a loro volta di essere colpiti insieme ai tifosi bergamaschi -:
quali iniziative intenda assumere per fare piena chiarezza sugli episodi sopra
richiamati, con particolare riferimento alle modalità di intervento adottate dalle forze dell'ordine in occasione della partita Roma-Atalanta e ai presunti abusi denunciati dai sostenitori atalantini.
(4-01892)