Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 83 del 6/12/2006
...
UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta scritta:
LISI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
i ricercatori precari sono soggetti che forniscono a titolo precario attività di ricerca e didattica negli atenei e negli Enti di Ricerca, suddivisi in una variegata galassia: assegnisti di ricerca, borsisti post-laurea, borsisti post-dottorato, collaboratori coordinati e continuativi, a progetto ed occasionali, professori a contratto, ricercatori a tempo determinato;
nelle Università italiane i ricercatori precari sono circa cinquantamila (dottorandi esclusi) e costituiscono oltre il quaranta per cento del personale complessivo che si dedica alla ricerca e alla didattica, fornendo circa il cinquanta per cento dell'attività scientifica;
senza l'apporto dei ricercatori precari - che spesso includono persone di elevata professionalità che hanno alle spalle anche più di dieci anni di esperienza - l'Università pubblica italiana non potrebbe espletare i suoi compiti istituzionali, dal momento che il personale ricercatore e docente strutturato è numericamente carente;
da sempre i ricercatori precari si battono per ottenere il riconoscimento effettivo di alcuni diritti fondamentali quali un'adeguata retribuzione, la copertura dei periodi di assenza per malattia, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il rimborso delle spese per missioni, il diritto di rappresentanza e di voto negli organi degli atenei, e la possibilità di fruire di servizi quali le mense, i buoni pasto, o le convenzioni per asili;
a giudizio dell'interrogante, i fondi destinati al reclutamento straordinari previsti nella Finanziaria attualmente all'esame del Parlamento - per la copertura di circa 2.000 posti in tre anni - sono del tutto insoddisfacenti ed inadeguati -:
quali iniziative intenda assumere al fine di realizzare, da un lato una progressiva diminuzione delle figure e delle tipologie di impieghi precari nel settore, e, dall'altro la stabilizzazione di questi lavoratori, affinché sia garantito ai ricercatori precari il soddisfacimento dei più elementari diritti, quali sono quelli citati in premessa.
(4-01874)