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Allegato B
Seduta n. 88 del 19/12/2006
...
GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
VANNUCCI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dell'uso indiscriminato e non controllato delle intercettazioni telefoniche, telematiche, informatiche o ambientali, sta emergendo in maniera assai preoccupante fino a rappresentare un pericolo diffuso per il diritto alla riservatezza di ogni cittadino, considerato sia come singolo nella sua sfera privata, sia nelle attività poste in essere nella vita relazionale e nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità;
in particolare negli ultimi tempi stanno destando allarme sociale le notizie diffuse dagli organi di informazione, per cui anche nell'ambito di indagini disposte dalla magistratura si sarebbero verificate improprie e illecite utilizzazioni delle intercettazioni, pur autorizzate dalle competenti procure, da parte di soggetti non meglio identificati;
nello specifico, sempre secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Milano sul caso delle intercettazioni telefoniche legate alla questione Telecom, sarebbe emerso «che tabulati telefonici "fuoriuscivano" da alcune procure, fra le quali quelle di Ancona e Pesaro» -:
quali misure intenda intraprendere il Ministro della Giustizia per verificare e chiarire se effettivamente, e come, si sia determinato, nell'ambito delle indagini giudiziarie disposte da alcune procure, tra cui quelle di Ancona e Pesaro, una diffusione illecita delle risultanze di intercettazioni.
(4-02007)
AMENDOLA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la riforma dell'ordinamento giudiziario ha previsto l'istituzione in tre macro distretti regionali di altrettante Scuole Superiori della Magistratura con competenza in via esclusiva in materia di aggiornamento e formazione dei magistrati;
per quanto attiene le regioni meridionali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia un decreto legislativo ne prevedeva l'istituzione presso la città di Catanzaro; recentemente con decreto del 30 novembre scorso il Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e finanze, ha deciso lo spostamento della Scuola Superiore della Magistratura dalla precedente sede di Catanzaro a quella di Benevento;
le motivazioni rese note dal Ministro Mastella nel corso dello svolgimento del question time presso la Camera dei deputati e riprese ampiamente dagli organi di informazione locali fanno riferimento alla acclarata mancanza di immobili demaniali idonei ad ospitarne la sede nel capoluogo calabrese;
tutto ciò farebbe pensare a difficoltà di carattere logistico insormontabili e tali
da giustificare il provvedimento di revoca della precedente istituzione a Catanzaro;
a quanto è dato apprendere dalla stampa tali difficoltà ad individuare ed utilizzare idonei immobili pubblici esisterebbero anche nella città di Benevento tanto che si avanzano ipotesi di acquisto di strutture o in subordine di adeguamento di edifici già esistenti;
se tali notizie dovessero rivelarsi fondate è di tutta evidenza che il trasferimento della sede della Scuola Superiore della Magistratura da Catanzaro sarebbe del tutto arbitraria e priva di qualsiasi giustificazione concreta ed oggettiva;
il sindaco di Catanzaro ha già dato e manifestato anche attraverso comunicazioni ufficiali la disponibilità e la volontà del comune a reperire in tempi ristretti locali pubblici ritenuti idonei dai tecnici del Ministero -:
se il Ministro di giustizia non ritenga opportuno alla luce delle sue stesse dichiarazioni e delle medesime difficoltà riscontrate a Benevento, nel reperimento di edifici pubblici idonei, a rivedere la decisione adottata nel decreto del 30 novembre scorso e con ciò riconfermare l'istituzione della Scuola Superiore della Magistratura nella città di Catanzaro manifestando un deciso e chiaro segnale di attenzione verso la Calabria oggetto di una perniciosa presenza criminale e, nel contempo, anche un elemento concreto e visibile di presenza dello Stato.
(4-02017)