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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Incarico affidato all'onorevole Maura Cossutta per la revisione delle linee guida della legge n. 40 del 2004 - nn. 2-00096, 2-00097 e 2-00106)
PRESIDENTE. Avverto che le interpellanze urgenti Bondi n. 2-00096, Volontè n. 2-00097 e La Russa n. 2-00106
(Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5), vertendo sullo stesso argomento, verranno svolte congiuntamente.Pag. 251
L'onorevole La Loggia ha facoltà di illustrare l'interpellanza Bondi n. 2-00096, di cui è cofirmatario.
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, intervengo per pochi minuti, ma l'argomento meriterebbe e merita una grande attenzione; mi dispiace che il ministro Turco non abbia avuto l'opportunità di essere qui presente, ma confido che il sottosegretario possa rispondere adeguatamente e soprattutto riferisca al ministro Turco le nostre preoccupazioni e le nostre valutazioni su questo argomento.
Premesso il massimo di stima e di considerazione, non solo personale ma anche politica, nei confronti dell'onorevole Maura Cossutta, che ha idee totalmente diverse dalle mie ma che meritano per questo altrettanto rispetto (che sono sicuro lei stessa vorrà avere nei miei e nei nostri confronti), il fatto che sia stata incaricata di revisionare le linee guida sulla legge n. 40 del 2004, in materia di procreazione assistita, ha suscitato preoccupazione, nella parte maggioritaria della popolazione italiana che, come è noto, si riconosce nei principi cattolici che stanno alla base della difesa della vita, dall'inizio alla fine naturale.
La preoccupazione è aumentata quando abbiamo appreso, dalle parole della stessa onorevole Maura Cossutta, che le linee guida non modificano certo la legge, ma possono «fare molto». Su questo «fare molto» si è appuntata la nostra attenzione, in quanto abbiamo dedotto - ma vorrei, francamente, essere smentito con una risposta contraria a questa mia preoccupazione - che le intenzioni dell'onorevole Maura Cossutta siano di utilizzare le linee guida - ovvero la via amministrativa, perché di questo si tratta -, per stravolgere o trasformare la legge n. 40, scavalcando il Parlamento e, peraltro, tenendo in nessuna considerazione la volontà popolare, che si è espressa in maniera inequivocabile nel referendum di appena un anno fa.
Questa è la preoccupazione principale, alla quale se ne aggiungono almeno altre due, sulle quali voglio spendere appena alcune parole. La prima è un argomento solamente giuridico, istituzionale-giuridico, anzi, direi di più, istituzionale, costituzionale e giuridico. La legge n. 40 del 2004 è in vigore ed è stata confermata dalla volontà popolare. Le leggi possono piacere o non piacere ma, soprattutto per chi le fa - e, quindi, il legislatore - ciò non deve in alcun modo condizionare o limitare la propria capacità di azione in relazione al rispetto della legge, che - lo ripeto - può piacere o non piacere.
Ho avuto io stesso occasione di misurare, su me stesso e sull'attività di Governo che mi onoro di aver svolto durante la scorsa legislatura, quanto ciò sia vero. Nessuno più di me, per tante ragioni, avrebbe avuto a che dire rispetto alla riforma costituzionale del Titolo V della seconda parte della Costituzione. Ebbene, credo che nessuno nel Parlamento, e nessun altro al di fuori del Parlamento stesso, possa mai aver messo in dubbio la mia lealtà alle istituzioni, avendo dato attuazione - io sì -, avendo promosso e fatto approvare quasi all'unanimità dal Parlamento l'unica legge di attuazione di quella riforma costituzionale che io non condividevo; per rispetto della Costituzione, delle istituzioni e della certezza del diritto, ho svolto quel ruolo, anche se non condividevo quella riforma.
Non posso aspettarmi di meno dal Governo attuale, dalla maggioranza attuale, dagli esperti e dai consulenti che, nella loro legittima attività, i ministri possono incaricare di svolgere un determinato ruolo. Non posso - e dico di più, non debbo - aspettarmi di meno, perché altrimenti quel rispetto delle istituzioni, della Costituzione e dell'ordinamento vigente non potrebbe che venir meno. Ciò sicuramente non è auspicabile da nessuno, da qualunque parte militi, sia nella maggioranza sia nell'opposizione.
La seconda argomentazione è che ascolto e leggo che questo argomento - non ci vuole molto a comprendere che si tratta di un argomento che attraversa trasversalmente tutta la società italiana, quindi, le forze rappresentative della medesima,Pag. 252e dunque i partiti politici ed i gruppi parlamentari - è particolarmente sensibile. È un argomento sensibile per chi si riconosce in determinati principi, lo è altrettanto per chi in quei principi non si riconosce. Ma, pur nel legittimo confronto tra opinioni diverse, è difficilmente immaginabile che un argomento di tal genere possa diventare oggetto di polemica all'interno delle due coalizioni, di opposizione o di Governo. Perché dico questo? Perché sembra che uno tra gli elementi che può avere in qualche modo intralciato il percorso che, legittimamente - anche se si possono avere opinioni diverse su ciò -, una parte cospicua della maggioranza di Governo sta compiendo verso la costruzione di un partito unico, il partito democratico, sia proprio un argomento così sensibile, che attraversa quella coalizione, così come peraltro è sotto gli occhi di tutti; non è un'illazione è soltanto una constatazione. Mi permetto di osservare, e non posso non farlo, che un argomento di tal genere non può essere politicizzato al punto da divenire oggetto di una polemica su un percorso politico. Troppo importante e troppo sensibile è l'opinione pubblica del nostro paese, la società - nel suo complesso - del nostro intero paese, per poter essere messa di fronte soltanto ad una polemica politica. Si può condividere o non condividere ciò che è scritto nella legge n. 40 del 2004. Si può condividere o non condividere l'esigenza di una modificazione, anche di una modificazione attuativa - mi comprenda bene, signor sottosegretario -, ma una modificazione attuativa in via amministrativa per fare cosa diversa rispetto a ciò che è nello spirito e nella lettera della legge stessa, ciò, francamente, non sarebbe consentibile; credo che non sia consentibile a nessuno, ma soprattutto a chi è il rappresentante delle istituzioni.
Non debbo ricordare, perché è nella memoria di tutti - ma soprattutto nella sua, signor sottosegretario - la polemica che è nata da un'iniziativa - che definisco assolutamente improvvida - dell'onorevole Mussi, ministro del vostro Governo, nel mettere in discussione la posizione dell'Italia rispetto all'Europa sull'argomento delle cellule staminali embrionali. Il mio giudizio è che egli ha fatto malissimo, perché, in coerenza con quanto ho detto sino ad ora, per rispetto della legge, per rispetto della volontà del popolo italiano, per rispetto della sensibilità dello stesso popolo italiano, egli avrebbe dovuto astenersi, in assenza di un preciso mandato, che non poteva che nascere attraverso una trasformazione della legge n. 40 del 2004. Ma non credo che sia di ciò che abbiamo il dovere di occuparci, certamente non oggi, certamente non adesso.
La citata legge, infatti, ha bisogno di essere sperimentata, di fare il suo percorso attuativo, mantenendo le linee guida, semmai rendendole ancora più rigorose, in maniera tale che non vi siano possibilità di fuga rispetto ai principi che in tale legge sono sanciti. Ed allora, la nostra preoccupazione è - credo - fondata.
Dunque, la domanda alla quale la prego di rispondere, signor sottosegretario, e intenderò questa risposta come la risposta del Governo - non me ne voglia, ma dalle sue parole dovrò ritenere che la risposta è non solo del sottosegretario, non solo del ministro che rappresenta, ma dell'intero Governo che rappresenta, quindi, le do questa responsabilità e non posso fare altrimenti -, è se non ritenga prioritario che il Governo, o il ministro, riferisca preventivamente in Parlamento, così come prevede la stessa legge n. 40 del 2004, in ordine ai dati concreti relativi alla sua attuazione, prima ancora che si ponga mano - ed è questo il punto - ad una qualsiasi iniziativa di modificazione delle linee guida, ancorché sia previsto che nell'arco di un triennio dall'approvazione della legge ciò possa - non debba - accadere. Dunque, mi aspetto che da settembre-ottobre, alla ripresa dei lavori parlamentari questo dibattito si possa aprire e che si possa aprire nella consapevolezza degli aspetti sui quali credo lei non potrà avere opinione diversa da quella che mi sono permesso di rappresentare a nome degli interpellanti in questa circostanza.
La ringrazio per la sua attenzione.
PRESIDENTE. La deputata Capitanio Santolini ha facoltà di illustrare l'interpellanza Volontè n. 2-00097, di cui è cofirmataria.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, mi associo ovviamente a tutto ciò che ha detto il collega La Loggia. Volevo solo aggiungere anche le preoccupazioni dell'UDC rispetto a questa iniziativa, quanto mai improvvida, ed aggiungo che tali preoccupazioni sono aggravate dalla circostanza che, pochi giorni fa, su L'Unità era scritto «Fecondazione, si cambia». È grave che un organo di partito, un organo autorevole, letto, che ha la sua importanza, dello stesso partito cui appartiene l'onorevole Turco, possa titolare «Fecondazione, si cambia» e non vi sia stata alcuna smentita, non vi sia stato alcun chiarimento, non vi sia stato nulla, se non le affermazioni, poco convincenti, dell'onorevole Turco che sicuramente l'onorevole Maura Cossutta agirà con saggezza e la risposta della stessa onorevole Maura Cossutta che lei «tira di lungo», nel senso che lei «tira avanti», perché ciò farà. Dunque, le preoccupazioni si sommano alle preoccupazioni.
Signor sottosegretario, ciò che volevo sottolineare è che le linee guida possono stravolgere una legge. Non è vero che sono ininfluenti e che i passaggi applicativi hanno poca importanza.
Lo sappiamo tutti, come riscontrato in tutti i tipi di leggi (varate a livello regionale, nazionale, comunale: non ha importanza). Coloro che predispongono le linee attuative possono in qualche modo stravolgere lo spirito e la ratio di una legge; lo possono fare in buona fede, in malafede ma, comunque, è possibile farlo, tant'è vero che l'onorevole Cossutta ha affermato che si può fare molto al riguardo.
Attraverso le linee guida, è possibile intervenire sulla diagnosi preimpianto, che è proibita ma si potrebbe in qualche modo prevedere, e tutti lo sanno. Così com'è accaduto in Europa con la spallata di Mussi, e non mi si venga a dire che è stata una grande conquista, perché è stata una grande sconfitta collettiva, perché, con giochi di parole, con giochi di prestigio, con frasi più o meno chiare, più o meno ambigue si fa passare quello che si nega e si nega quello che si vuole far passare! Allora, su tali questioni occorre estrema chiarezza.
Vorrei che lei dicesse al ministro Turco - anche io mi rammarico che non sia presente - che non vi è alcun bisogno di modificare le linee guida, anche se lo può fare, perché è di sua competenza. Una legge così giovane, così controversa, così dibattuta e così complicata ha bisogno di tempo, di calma, di tranquillità, fuori dai riflettori e dalle polemiche. È necessario che ciò avvenga nei centri appositi, i quali devono comportarsi e riferire seriamente per poi discuterne con calma. Non sono ammesse scorciatoie amministrative!
Questo è molto grave, perché tale questione non ha diviso il paese ma lo ha unito. Tutto il paese ha detto che la legge n. 40 va bene così come scritta e non mi tranquillizza che il ministro Livia Turco dica che la legge non si tocca, perché la Cossutta è così abile e così brava da apportare modifiche attraverso le linee applicative.
Pertanto, lo ritengo un gesto politicamente molto deludente e mi stupisce che una persona navigata e abile come il ministro Turco sia scivolata su una buccia di banana del genere!
Non voglio fare un processo alle intenzioni, ma viene da pensare che, poiché dopo le elezioni l'onorevole Cossutta è stata lasciata fuori dagli incarichi e dal mare di poltrone e di premi distribuiti da questa maggioranza (non ha ricevuto alcun incarico né piccolo né grande), si è voluto farla rientrare in qualche modo, attribuendole un'attività che avesse a che fare con il Governo per compensarla della delusione di essere rimasta fuori.
Non è stata eletta, non è stata candidata, ma non è così che si recuperano le persone! Le chiedo, pertanto, delle garanzie assolute; in particolare, non chiedo che non venga stravolto lo spirito della legge, ma che non si metta mano alle linee guida, perché non se ne avverte il bisogno.
PRESIDENTE. Il deputato Moffa ha facoltà di illustrare l'interpellanza La Russa n. 2-00106, di cui è cofirmatario.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, i colleghi di Forza Italia e dell'UDC hanno già approfondito e spiegato i motivi per cui abbiamo presentato le interpellanze urgenti in esame.
Vorrei brevemente integrare alcune considerazioni testè svolte dall'onorevole La Loggia, in merito a due profili, il primo dei quali è quello squisitamente politico, sul quale non mi soffermo ulteriormente. Con tutto il rispetto per il sottosegretario, che ringraziamo, avremmo voluto interloquire con il ministro della salute, perché a lei rivolgiamo un'istanza, affinché chiarisca alcune sue posizioni estremamente contraddittorie.
Sul piano meramente istituzionale, vorrei chiedere al Governo, ed in questo caso al sottosegretario che ne ha la responsabilità, se non ritenga assolutamente antitetico un incarico attribuito ad un deputato, Maura Cossutta, nei cui confronti non nutriamo riserve di ordine personale - ci mancherebbe altro -, ma le cui posizioni in termini politici e ideologici ben conosciamo in riferimento proprio alla legge n. 40; vorrei chiedere, inoltre, se non ritenga che proprio il tema dell'aggiornamento della legge n. 40 debba trovare un momento di riflessione all'interno degli organi istituzionalmente preposti a misurarsi su questa delicata e complessa questione.
Si tocca un tema che, come è stato giustamente osservato, taglia trasversalmente le coscienze e le opinioni del nostro paese, ma che, pur tuttavia, ha trovato, a livello di referendum, una risposta molto chiara e netta.
Vi sono degli istituti, in particolare l'Istituto superiore della sanità ed il Consiglio superiore della sanità, che si devono occupare degli approfondimenti scientifici in materia e anche delle novità che nel campo della ricerca scientifica possono emergere. Quindi, francamente, non riusciamo a comprendere perché mai, se non per motivi squisitamente politici (mi riferisco alle considerazioni che ha svolto l'onorevole La Loggia), si sia scelto di attribuire un incarico di questo tipo all'onorevole Cossutta.
Tra l'altro, leggendo i giornali, con dichiarazioni virgolettate, apprendiamo che questa divergenza è interna anche alla maggioranza.
Vi è il ministro Fioroni che, auspicando la saggezza del ministro Turco, sembra prefigurare un comitato scientifico, coordinato dall'onorevole Cossutta, per intervenire sulle linee guida. Ha ragione la collega dell'UDC: quando si pone mano alle linee guida, il rischio di un sostanziale snaturamento della legge va oltre il semplice sospetto, perché non c'è dubbio che oggi il Governo ha un obbligo ed un dovere rispetto alla legge n. 40, quello di verificare e riferire in Parlamento in ordine alla sua attuazione.
Soltanto all'indomani di questa verifica, è possibile prefigurare qualche percorso di ulteriore aggiornamento normativo, non prima, altrimenti non ci sarebbe né il rispetto istituzionale, né il rispetto nei confronti del referendum, né il rispetto nei confronti del Parlamento!
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Serafino Zucchelli, ha facoltà di rispondere.
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevoli deputati, a nome del ministro della salute, che qui rappresento, voglio riaffermare la stima per la dottoressa Maura Cossutta, per la sua professionalità e la sua competenza, che si accompagnano a comportamenti «estivi» sempre ispirati a correttezza e sensibilità istituzionale.
Quanto poi al ruolo della dottoressa Maura Cossutta all'interno del Ministero della salute, essa esercita il suo incarico unitamente ad altri esperti, occupandosi, oltre ad altri temi, delle vaste problematiche relative alla salute della donna e del bambino e, in particolare, dei consultori, della prevenzione della sterilità, del disegno di legge sul parto, della prevenzionePag. 255dell'aborto e dell'applicazione della legge 19 febbraio 2004, n. 40, sulla procreazione medicalmente assistita.
A questo proposito, aggiungo a ciò che è stato scritto che il ministro Turco ha già provveduto ad inviare ad entrambe le Camere la prima relazione annuale sull'applicazione della legge n. 40, che è, quindi, disponibile, perché è stata predisposta entro i termini previsti.
All'interno del ministero non si è, tuttavia, provveduto fino ad ora a dare inizio alla fase di revisione ed aggiornamento delle linee guida previste dalla citata legge n. 40, né è stata insediata a questo scopo alcuna commissione.
La definizione delle suddette linee guida, secondo quanto disposto dall'articolo 7 della citata legge n. 40, viene effettuata con un decreto del ministro della salute, che giustamente, come si ricordava, si avvale dell'Istituto superiore di sanità, previo parere del Consiglio superiore di sanità. Le linee guida tuttora in vigore sono state emanate con decreto ministeriale il 21 luglio 2004 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 16 agosto 2004. Il già citato articolo 7 prevede - letteralmente - che le suddette linee guida siano aggiornate periodicamente, in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica, almeno ogni tre anni; così recita, salvo modifiche del Parlamento, sempre possibili, a queste disposizioni.
Entro il 16 agosto 2007, il ministro della salute non potrà sottrarsi al dovere di aggiornare, nell'ambito delle sue competenze, le suddette linee guida, in collaborazione - aggiungo, d'accordo con il ministro - con il Parlamento (non verrà fatto nulla di nascosto) e nel pieno rispetto della legge n. 40, la cui modifica, come già più volte ribadito, non rientra nel programma di Governo.
In conclusione, a fronte di quanto esposto, appaiono del tutto strumentali le insinuazioni che attribuiscono al ministro della salute la volontà di modificare la legge n. 40 attraverso l'uso improprio - come è stato detto, perché sarebbe un uso improprio - dell'aggiornamento delle linee guida.
PRESIDENTE. La deputata Paoletti Tangheroni ha facoltà di replicare per l'interpellanza Bondi n. 2-00096, di cui è cofirmataria.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Non sono del tutto soddisfatta della risposta, perché il sottosegretario ha citato gli ambiti di cui si dovrà interessare come esperta Maura Cossutta. Francamente, mi sembrava di leggere una pagina di George Orwell quando parla del ministero della verità, per cui tutto è sovvertito. Fare occupare l'onorevole Maura Cossutta della prevenzione all'aborto, quando è una convinta abortista, mi sembra una situazione veramente orwelliana!
Al di là di ciò, che non riguarda precisamente l'ambito della risposta ma che è sicuramente un contorno che ci ha un po' sorpresi, vorrei dire che la legge n. 40, che è stata fatta secondo un criterio di grandissimo realismo, prevede, all'articolo 7, l'obbligatorietà di rivedere le linee guida alla luce delle evoluzioni tecniche eventualmente sopraggiunte. Voglio dire che, se tra un anno non sono sopraggiunte evoluzioni tecniche, le linee guida non si toccano. Questo deve essere chiarissimo. Non è che il Governo, e il ministro nella fattispecie, sia obbligato a rivedere le linee guida. Il ministro è obbligato a confrontare le linee guida con l'evoluzione tecnica nel frattempo intervenuta, ma se questa non c'è stata le linee guida restano tali e quali. Questo volevo che fosse chiaro.
Noi siamo all'opposizione e siamo ben felici di sentire che la legge n. 40 non sarà toccata, tuttavia il nostro compito è quello di essere estremamente vigili e di non tralasciare nessuna occasione per verificare se questo avviene. Al sottosegretario non sarà sfuggito che tutti i media hanno diffuso la notizia - peraltro senza smentita del ministro Turco - che l'onorevole Maura Cossutta era stata incaricata di rivedere le linee guida. Non mi pare del resto che ciò non sia del tutto vero, se, come ha detto il sottosegretario, una delle tematiche che dovrà studiare, quale esperta del ministero, l'onorevole Cossutta è anche la prevenzione alle sterilità.Pag. 256
Noi dunque svolgeremo il nostro ruolo. Saremo estremamente attenti, perché questo è quello che dobbiamo fare. Vorremmo che il sottosegretario riferisse al ministro che questa obbligatorietà esiste solo in rapporto alle nuove tecniche. Ci faremo carico di spedire al sottosegretario e al ministro sia la relazione di minoranza, svolta dall'onorevole Maura Cossutta sulla legge n. 40, sia la legge alternativa, che l'onorevole Cossutta stessa definisce alternativa, in quanto alternativi devono essere l'impianto, la cultura di riferimento e le finalità della legge.
Detto ciò, signor Presidente, signor sottosegretario, vigileremo attentamente. Certamente, non lasceremo nessuno spazio e saremo attenti a qualsiasi punta di iceberg che venga fuori, e credo che la campagna mediatica che c'è stata sia stata una poderosa punta di iceberg. Spero che ne prendiate tutti atto e che, oltre che di persone che avevano fatto leggi alternative, voi del ministero vi avvaliate anche di ottimi medici che hanno idee diverse, perché i temi sono sensibili e occorre laicità nell'affrontarli.
PRESIDENTE. Il deputato Volontè ha facoltà di replicare per la sua interpellanza n. 2-00097.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, io, come sempre, cerco di guardare gli elementi positivi della risposta. Parto da quello che è accaduto in questi ultimi giorni.
Il 1o agosto, l'onorevole Maura Cossutta ha rilasciato alcune interviste, una su la Repubblica, l'altra sul Corriere della Sera, attribuendosi, impropriamente - alla luce di questa risposta -, la competenza specifica nella revisione delle linee guida della legge n. 40 del 2004, dicendo che ci sono punti nevralgici e che le linee guida si stanno occupando o si occuperanno della risoluzione di tali punti, e affermando: a settembre vedremo, non assicuro né minaccio, ma gli altri riflettano, le linee guida andranno comunque aggiornate e corrette, avviando un percorso con tutti gli organismi preposti.
Nell'intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato di non rinnegare la sua cultura, né di voler scindere la propria persona. Ha detto: credo nelle battaglie sostenute ho sempre usato lealtà e correttezza, e così farò anche adesso. Il giornalista del Corriere della Sera le chiede cosa andrebbe cambiato delle linee guida. Risponde la Cossutta: correggerle dove non sono coerenti con la legge n. 40, cioè nei passaggi criticati in modo trasversale quando vennero approvate.
Il ministro Turco, il 1o agosto, affermava di essere stupefatta delle reazioni che da più parti sono seguite alle dichiarazioni dell'onorevole Maura Cossutta, che, ricordo - lo abbiamo scritto nel testo della nostra interpellanza -, il 20 luglio ebbe l'ardire di andare all'associazione Luca Coscioni riferendo testualmente non solo le dichiarazioni riportate sul Corriere della Sera, ma anche che lei si stava occupando, informalmente, attraverso un gruppo di lavoro, proprio dell'attuazione, anzi della modifica sostanziale delle norme attuative e regolamentari previste dalla legge. Quindi, il passaggio nel quale il Ministero della salute difende l'onorevole Cossutta è un passaggio che evidentemente cancelliamo. Non c'è stato nulla di pretestuoso. Questa notizia è stata fornita con grande orgoglio dall'onorevole Cossutta agli organi di stampa, con la volontà esplicita di farlo sapere.
Il secondo elemento, che invece vorrei sottolineare come positivo, è altrettanto in contrasto con quello che ha affermato l'onorevole Cossutta in questi giorni. Apprezzo il fatto che, con questa comunicazione del Governo, si venga a sapere pubblicamente che l'onorevole Cossutta non ha l'incarico e non sta lavorando alla modifica e alla revisione delle linee guida. L'onorevole Cossutta è uno dei tanti esperti che lavorano presso il Ministero della salute e che si occupano di tante materie. Questi esperti, immagino - come viene detto nella risposta -, forniranno al ministro i propri pareri, perché il ministro - mi sembra positivo venga detto in questa risposta al Parlamento -, prima ancora di valutare se vi siano sono le condizioniPag. 257ricordate nell'articolo 7 per procedere all'aggiornamento periodico in rapporto alle evoluzioni tecniche (quindi, se non ci sono evoluzioni tecniche non c'è aggiornamento periodico!), quindi prima che nel 2007 gli aggiornamenti delle linee guida divengano regolamento, vuole portare all'attenzione del Parlamento tali proposte di modifica.
Mi sembra un altro elemento assolutamente sconosciuto fino a questo momento, dalle dichiarazioni della Cossutta e dalle prime reazioni alle polemiche scatenate da quelle reazioni (non dalla reazione dell'opinione pubblica) del ministro Turco, che bisogna apprezzare, perché questo è un dato di fatto assolutamente imprevedibile fino a qualche ora fa e in contrasto con quello che ha detto l'onorevole Cossutta - non noi - dal 20 luglio sino al 2 agosto.
Questi due elementi mi sembrano assolutamente nuovi, assolutamente importanti. Anche noi, come i colleghi che ci hanno preceduto, non abbiamo a cuore la polemica con l'onorevole Cossutta; della Cossutta, onorevole Presidente, onorevole sottosegretario, abbiamo tutte le dichiarazioni rilasciate durante il periodo in cui - qualche anno fa - si fregiava di essere relatore di minoranza sulla legge n.40 del 2004 e tutte le critiche che in quel periodo essa rivolse. Ne ricordo una: purtroppo, siamo di fronte alla prima proposta di legge «confessionale» della storia repubblicana laica e democratica, pericolosa perché propone la cultura della colpa e perché, allorquando, al comma 2 dell'articolo 1, assicura il diritto di nascita del concepito, sferra un attacco aperto alla legge n. 194 del 1998. Ce ne sarebbero molte altre, ma mi fermo qua.
Sappiamo quali sono le posizioni; sappiamo, però, qual è il principio di laicità, principio attraverso il quale si è erroneamente «crocifisso» - faccio un esempio che sia chiaro in questo ramo del Parlamento - l'onorevole Buttiglione. Egli, citando Kant, non ha negato le proprie convinzioni, ma, nello stesso tempo, ha detto che le sue convinzioni erano una cosa e il rispetto della legge era un'altra, ed è stato cacciato per un malinteso sul concetto di laicità. L'onorevole Cossutta, invece, che nelle interviste dichiara di essere orgogliosa delle proprie posizioni, di non voler rinnegare i propri convincimenti, di volerli addirittura introdurre nella revisione della legge n. 40, non viene neanche sancita con un ammonimento.
Ma il miglior ammonimento, onorevole sottosegretario, è la dichiarazione ufficiale del Ministero della salute; ci lasci interpretare così la sua dichiarazione. Noi non ci aspettavamo che lei dicesse di aver cacciato dal ministero, come esperta, l'onorevole Cossutta, i nostri migliori auspici erano che dicesse quello che ha detto, cioè che tutto quello che ha affermato l'onorevole Cossutta nelle sue dichiarazioni all'Associazione Luca Coscioni, nelle interviste sui giornali, è smentito nei fatti dalle sue dichiarazioni.
Siamo certi che le sue dichiarazioni non potranno essere smentite, perché sono rilasciate in un organo istituzionale, il Parlamento, a nome di un ministro della Repubblica italiana, che in questo momento è il ministro Livia Turco. Le sue dichiarazioni confermano che il rispetto della legge n. 40 non è di facciata, ma, secondo quello che lei ci ha detto oggi, assolutamente sostanziale. Vogliamo apprezzare questo aspetto della sua risposta [Applausi dei deputati del gruppo dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Il deputato Moffa ha facoltà di replicare per l'interpellanza La Russa n. 2-00106.
SILVANO MOFFA. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, nella sua risposta, soprattutto nella seconda parte, lei ha sostanzialmente confermato il rispetto integrale della normativa cui facevamo riferimento, la legge n. 40 del 2004, e ha anche aggiunto che, all'atto del possibile accertamento, ci sarà anche il rispetto di quelli che sono gli organi istituzionali preposti a verificare se ci sono stati aggiornamenti sotto il profilo scientifico e novità tali da comportare una revisione del quadro normativo delle linee guida.Pag. 258
Debbo, però, con altrettanta franchezza, dirle che, mentre apprezzo questa presa di posizione, continuo a nutrire qualche preoccupazione - mi consenta -, più di ordine politico che di ordine istituzionale. Poiché il Parlamento sarà chiamato a discutere di queste materie anche nel prosieguo, come diceva poc'anzi l'onorevole Volontè, va sottolineato che l'interpellanza in esame non è stata presentata perché abbiamo improvvisamente sognato qualcosa, ma perché sugli organi di stampa sono state riportate dichiarazioni, a questo punto debbo ritenere avventate, della stessa onorevole Cossutta, che in qualche misura si è forse attribuita una sfera di attività e di funzioni che travalica il mandato che le è stato conferito in quanto esperta dal ministro Turco.
Se così è, ne prendiamo atto; ma, proprio citando altri organi di stampa, ci sono dichiarazioni che fanno invece prevedere una ulteriore divaricazione anche all'interno della maggioranza su questa delicata materia. Oggi, sul Riformista, sotto il titolo «Un tagliando per la legge n. 40», vengono riportate due dichiarazioni assolutamente divergenti: la dichiarazione di Fioroni e di Pierluigi Castagnetti, che affermano che su questo tema non c'è vincolo di maggioranza (anzi, Fioroni richiama un impegno solennemente assunto all'interno dell'accordo tra le forze dell'Ulivo e della coalizione di maggioranza), e una dichiarazione dell'onorevole Fassino, che in un forum di due settimane fa, sempre promosso dal Riformista, ha detto espressamente: continuo a pensare che la legge n. 40 sia una brutta legge e che sarebbe una buona cosa riesaminarla. Anzi, egli dice di più: sono pronto a lavorare con la Binetti, a patto che sull'effettiva validità della legge attuale rifletta anche lei.
Mi sembra che siamo un po' più avanti rispetto alle considerazioni che ha fatto poc'anzi il sottosegretario, chiamando ad una responsabilità diretta il ministro. Siamo in una fase in cui quella preoccupazione, a cui mi riferivo poc'anzi, è più che fondata.
Mi limito ad osservare e a prendere atto della sua dichiarazione, onorevole sottosegretario. Da parte nostra, non ci potrà che essere la giusta e doverosa attenzione perché ci si muova lungo il percorso stabilito dalla norma, che è stato oggetto anche, come dicevamo poc'anzi, di un referendum dall'esito estremamente chiaro e netto da parte degli italiani.