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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (ore 15,05).
(Iniziative per la prevenzione del terrorismo di matrice fondamentalista islamica, in relazione a recenti dichiarazioni di due imam delle moschee di Torino - n. 3-00803)
PRESIDENTE. Il deputato Cota ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00803 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, signor ministro, i fatti sono noti e sono stati evidenziati in un servizio della giornalista Maria Grazia Mazzola durante la trasmissione televisiva Anno zero, una trasmissione, possiamo dire, non filoleghista. Tali fatti riguardano due moschee di Torino, nelle quali non si prega, e due imam che predicano odio e violenza e inneggiano al terrorismo. Uno dei predecessori di questi imam è stato espulso, in passato, con un decreto dell'allora ministro Pisanu. Da anni, la Lega Nord Padania denuncia questa situazione in ordine ai sospetti di collegamenti tra le organizzazioni terroristiche e le attività che si svolgono all'interno delle moschee (moschee, si fa per dire!). Da anni, inoltre, la Lega Nord Padania denuncia una situazione particolarmente grave nella città di Torino, nella quale le due moschee in questione insistono in quartieri assolutamente sottratti, signor ministro, al controllo della legalità: sembra di stare in una città araba.
PRESIDENTE. Deputato Cota...
ROBERTO COTA. L'immigrazione islamica è un problema, signor ministro, e al riguardo ci attendiamo da lei parole chiare.
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, cercherò di essere molto sintetico e schematico perché i quesiti contenuti nell'interrogazione sono numerosi.
Innanzitutto, è in corso un'indagine preliminare della procura della Repubblica di Torino alla quale la Digos collabora. Quindi, sussiste un segreto investigativo che, anche in questa Assemblea, dobbiamo rispettare. In secondo luogo, in quella trasmissione televisiva è stato diffuso Pag. 10un documento filmato parziale, rispetto all'insieme, e non era chiaro se video e audio corrispondessero tra loro. La Digos torinese ha prodotto una prima trascrizione e traduzione della registrazione filmata integrale e la procura della Repubblica ha conferito una consulenza per la traduzione di tutte le frasi pronunciate, anche collocandole nella sequenza in cui sono state pronunciate. Inoltre, è al vaglio della procura la documentazione in arabo mostrata nel filmato. Tutto ciò che al momento posso dire è che, presumibilmente, si tratta di materiale scaricato da siti Internet jihadisti, almeno in buona parte.
Noi conosciamo gli antecedenti di questa situazione e le posso assicurare, onorevole Cota, che valuteremo la situazione in base alle risultanze di ciò che il giudice riterrà o non riterrà di fare. In altri termini, se non perseguirà per reati, valuteremo con il massimo scrupolo se vi siano i presupposti per l'applicazione di provvedimenti che in più casi già sono stati adottati. Se c'è una cosa che non si può dire è che non siano stati applicati provvedimenti di espulsione per motivi di ordine e di sicurezza pubblica nei confronti di soggetti presenti, a diverso titolo, nelle moschee di Torino, Como, Varese, Reggio Emilia, Trino Vercellese e Carmagnola. Se necessario, sarà fatto anche in questa occasione; se non necessario, non saranno adottati provvedimenti, perché sarebbe un errore grave ritenere che qualunque moschea sia luogo di predicazione jihadista; questo non è vero.
Un problema delicato che è stato sollevato e sul quale riflettiamo da molto tempo è quello della registrazione e della formazione delle persone che nel nostro paese assolvono alla funzione di imam.
PRESIDENTE. Signor ministro....
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Questo è un problema di particolare importanza, sul quale si deve intervenire.
Anche se violerò il regolamento del question time, visto che ho esaurito i tre minuti di tempo a mia disposizione, mi permetterò di intrattenermi su questo punto quando risponderò all'interrogazione dell'onorevole Volontè.
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno non può violare le regole...
Ha facoltà di replicare il ministro... Cota, per due minuti...
ROBERTO COTA. La ringrazio per la «promozione», signor Presidente...
Il ministro dell'interno non può violare le regole, ma gli imam le possono violare, evidentemente. Infatti, le hanno violate e non c'è stata quella presa di posizione chiara che noi abbiamo auspicato. Perché? Perché lei non può fare riferimento, signor ministro, all'inchiesta della magistratura.
Già precedentemente, con riferimento alla posizione dell'imam Bouchta, abbiamo potuto verificare come il ministro dell'interno sia dovuto intervenire proprio perché l'inchiesta della magistratura non ha portato a quei risultati che invece erano necessari per la sicurezza: cioè l'espulsione immediata. Noi oggi avremmo voluto sentire da lei, signor ministro, un impegno sull'espulsione di questi due imam, sulla chiusura delle due moschee in questione e su un'indagine approfondita da svolgere in diverse moschee che sono oggetto di sospetti.
Invece non è stato mandato un segnale chiaro, così come segnali non chiari, ma anzi negativi, questo Governo ha mandato sull'indulto e come segnali negativi sta mandando sul superamento della cosiddetta legge Bossi-Fini: segnali negativi volti a dare spazio all'immigrazione libera! E segnali sbagliati questo Governo li sta dando anche proponendo di allargare indiscriminatamente la cittadinanza a tutti! Ecco, signor ministro, noi le diciamo questo: non vogliamo ancora una volta (Commenti del ministro Amato)... Sì, la prenda così: lei fa il filosofo!
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Io non faccio il filosofo!
ROBERTO COTA. Lei fa il filosofo, però ha davanti una situazione che non Pag. 11sta gestendo (Commenti del ministro Amato)! Obiettivamente, lei non è in grado di gestire questa situazione!
Allora noi le diciamo, signor ministro, che non vogliamo trovarci domani ancora nella stessa situazione di oggi, perché in tal caso le diremmo che noi glielo avevamo detto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!