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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Piano di risanamento del polo energetico brindisino - n. 3-01131)
PRESIDENTE. Il deputato Vitali ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-01131, concernente il piano di risanamento del polo energetico brindisino (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario.
LUIGI VITALI. Signor Presidente, onorevole Ministro, è noto come l'area di Brindisi sia di crisi ambientale e sia considerata sito inquinato di interesse nazionale. Infatti, a Brindisi operano tre centrali termoelettriche che producono 5 mila megawatt e nonostante vi sia stata unaPag. 60convenzione, nel 1996, che avesse determinato le condizioni per una riduzione e per una ambientalizzazione di tali centrali, tuttavia la loro attività avviene in dispregio di questa convenzione.
Si verificano infatti un aumento delle neoplasie, emissioni di metalli pesanti, sforamenti continui dei limiti PM10, inquinamento delle falde acquifere; da ultimo è stata anche emessa un'ordinanza da parte del sindaco di Brindisi, che ha dovuto interdire l'attività agricola nelle aree circostanti a queste centrali termoelettriche.
Vogliamo chiedervi cosa intenda fare il Governo, se cioè voglia aderire all'iniziativa del presidente della provincia di Brindisi che si sta battendo, cercando di far comprendere...
PRESIDENTE. Deputato Vitali, concluda.
LUIGI VITALI. ...all'Enel di dover ridurre almeno del 30 per cento le emissioni di CO2 nell'atmosfera.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'assetto del polo energetico di Brindisi, delineato nella convenzione del 1996, presupponeva la presenza di un operatore dominante (l'Enel) presente in tutte le attività della filiera elettrica.
Il recepimento della direttiva comunitaria sul mercato interno dell'energia elettrica ha dato luogo ad un sistema elettrico suddiviso per singole attività, tra le quali la produzione di energia è stata totalmente liberalizzata. La necessità di creare una concorrenza fra diversi produttori ha indotto il Governo a varare un piano di cessione di impianti Enel per 15 mila megawatt da aggiudicare a nuovi operatori. Fra gli impianti da cedere è stata compresa anche la centrale di Brindisi nord e questo ha fatto superare i presupposti su cui si basava la convenzione del 1996.
L'esercizio delle centrali termoelettriche presenti nell'area brindisina, anche per gli aspetti che riguardano sia gli scarichi idrici, sia la logistica del carbone, è soggetta a continuo controllo delle strutture regionali tra cui, in particolare, l'agenzia di protezione ambientale.
Quanto ai problemi evidenziati di inquinamento delle falde acquifere, preciso che la conferenza dei servizi del 2 marzo 2007 ha richiesto al commissario delegato per l'emergenza in Puglia l'adozione immediata di interventi di messa in sicurezza e l'elaborazione di un progetto di bonifica.
Per quanto riguarda le misure per l'attuazione del Protocollo di Kyoto le stesse, è ovvio, sono da riferirsi al sistema Italia nel suo complesso, non a puntuali sorgenti emissive, ma effettivamente l'Italia non aveva messo in atto misure efficaci per la riduzione della CO2 secondo gli impegni assunti ed oggi si sconta un ritardo, soprattutto nelle politiche di miglioramento dei settori responsabili dell'emissione di gas serra diversi dal settore termoelettrico.
Per recuperare i ritardi in questo settore, la legge finanziaria per il 2007 ha posto in essere consistenti azioni miranti ad una riduzione del livello globale di CO2, operando nei settori del risparmio e dell'efficienza energetica, nell'introduzione di biocarburanti, nell'incentivazione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, nella promozione di auto e di carburanti con migliori prestazioni energetico-ambientali.
Le misure per la stabilizzazione dell'attività mineraria del Sulcis, a cui fate riferimento nella vostra interrogazione, sono state adottate nel 2005 (legge n. 80 del 2005) anche in considerazione delle richieste provenienti dal territorio, secondo le quali la continuazione dell'operatività di quelle miniere è elemento essenziale per assicurare lo sviluppo economico e sociale locale.Pag. 61
In conclusione, devo tuttavia mettere in evidenza che gli impianti del polo energetico brindisino saranno oggetto di una specifica autorizzazione...
PRESIDENTE. Signor Ministro, concluda.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. ...integrata ambientale, che per i due impianti meno recenti avrà luogo entro quest'anno.
In tale occasione, secondo quanto previsto dalla legge, potranno essere dettate prescrizioni di esercizio, che tengano conto sia del contesto ambientale del territorio - il Governo vuole che ci sia una piena coerenza ambientale delle centrali produttrici di energia - sia dei nuovi standard derivanti dall'adozione delle migliori tecnologie.
PRESIDENTE. Il deputato Vitali, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
LUIGI VITALI. Signor Presidente, devo dire che, nonostante gli sforzi dell'onorevole Ministro, appare evidente la mancanza di qualunque barlume di politica ambientale nell'interesse di un territorio, che è stato saccheggiato e continua ad esserlo grazie all'indifferenza totale di questo Governo e di chi lo dirige.
Pensavamo di poter ottenere una risposta che, quanto meno, desse una speranza al territorio brindisino di un intervento eccezionale, da parte del Governo, per il disinquinamento dell'atmosfera, dei terreni e delle acque di falda. Brindisi ormai è in una situazione di catastrofe ambientale.
Ella, invece, non dice una parola di tutto ciò e non ricorda che, per l'emissione di CO2, siamo passati da 15,8 milioni del 2004 a 22,8 milioni nel 2006 e gli indici per il 2007 non mostrano nulla di buono. Non ricorda, inoltre, che siamo passati dall'utilizzo di 2 milioni di tonnellate di carbone nel 1996 a quasi 8 milioni di tonnellate nel 2006. Non c'è una parola sull'economia di tale territorio; abbiamo la centrale più inquinante d'Italia e la nona più inquinante d'Europa; abbiamo distrutto un porto, la cui movimentazione era pari a un milione di passeggeri e dobbiamo aspettare che tali fenomeni continuino.
Noi abbiamo capito tutto ciò. Signor Ministro, dovreste avvisare il vostro presidente della provincia di Brindisi, che cerca di portare avanti una battaglia per convincere l'Enel a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 30 per cento.
PRESIDENTE. Deputato Vitali, la prego di concludere.
LUIGI VITALI. Debbo dire che, dopo aver ascoltato la sua risposta, fornisco una giustificazione all'atteggiamento irriguardoso e piccato dell'Enel, che non vuole sentire ragioni. Avvisate il vostro presidente della provincia che sta svolgendo il ruolo di quel famoso giapponese nella foresta, a cui quando esce nessuno dice che la guerra è finita.
PRESIDENTE. Deputato Vitali, la invito a concludere.
LUIGI VITALI. La guerra è finita da un pezzo e si è conclusa con una resa totale ai poteri forti, in danno della salute dei brindisini. Prendiamo atto di ciò e vi ringraziamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).