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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in materia di colture geneticamente modificate ed iniziative per evitare la contaminazione della catena alimentare - n. 3-01126)
PRESIDENTE. Il deputato Lion ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-01126, concernente orientamenti del Governo in materia di colture geneticamente modificate ed iniziative per evitare la contaminazione della catena alimentare (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
MARCO LION. Signor Presidente, signor Ministro, nel maggio scorso il suo Ministero ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, uno schema di decreto ministeriale di adozione di protocolli tecnici che prevedono la possibilità di coltivare per fini sperimentali colture geneticamente modificate. Con tale atto verrebbero permessePag. 50manipolazioni genetiche su diverse specie vegetali di spiccata tradizione e rinomanza italiana, ossia l'actinidia, gli agrumi, il ciliegio dolce, la fragola, il mais, la melanzana, l'olivo, il pomodoro e la vite.
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, interrogato in questa sede lo scorso 26 giugno, è stato chiesto un parere rispetto a questi protocolli. Il Ministro in questione ha dichiarato di fronte all'Assemblea di avere espresso parere contrario alla bozza di decreto, sia per motivi di orientamento strategico verso le produzioni agricole e di qualità, sia per motivi precauzionali.
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Lion.
MARCO LION. Signor Ministro, le chiedo qual è la sua intenzione rispetto a tali questioni, al problema dell'OGM nell'agricoltura biologica e rispetto a quanto sta avvenendo in Europa sulla questione della patata geneticamente modificata.
PRESIDENTE. Il Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha facoltà di rispondere.
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, gli onorevoli interroganti pongono la questione della compatibilità dell'utilizzo di OGM a fini di sperimentazione con i principi di precauzione e di coesistenza con le produzioni agricole e biologiche. Pongono, inoltre, l'attenzione su una serie di principi generali relativi alla missione della nostra agricoltura che ha fatto della sicurezza, della qualità, della tutela ambientale del consumatore i riferimenti su cui costruire il futuro nel rispetto della nostra tradizione; principi pienamente condivisi dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e nel pieno rispetto del programma di Governo e delle esigenze diffuse nella società civile tutta, e ne sta garantendo la piena attuazione nel rispetto delle leggi nazionali e delle direttive comunitarie.
Al riguardo si ribadisce che la materia è espressamente normata dal decreto ministeriale del 19 gennaio 2005, recante prescrizioni per la valutazione del rischio per l'agrobiodiversità, i sistemi agrari e la filiera agroalimentare, relativamente all'attività di rilascio deliberato nell'ambiente di organismi geneticamente modificati, per qualsiasi fine diverso dall'immissione in commercio. Tale decreto è stato emanato nel 2005 in attuazione del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, che ha recepito la direttiva dell'Unione europea 2001/18/CE.
Tale disciplina prevede la predisposizione di appositi protocolli tecnici per ciascuna specie sperimentata. La selezione delle nove specie vegetali da parte del comitato tecnico, istituito ai sensi del decreto ministeriale sopra citato, ha riguardato - come riconosciuto dagli onorevoli interroganti - specie di spiccata tradizione e rinomanza italiana, che sono in campo da anni presso i due siti delle facoltà di agraria dell'università della Tuscia e delle Marche.
La Corte costituzionale, con la nota sentenza 8 marzo 2006, n. 116, ha salvaguardato il principio di coesistenza (di derivazione comunitaria) e, quindi, la possibilità di sperimentazione nel rispetto delle cautele previste dall'ordinamento, comprendenti anche la valutazione specifica di impatto sui sistemi agrari e l'individuazione di appositi siti sperimentali, cui si aggiunge la valutazione dei dossier europei da parte della commissione interministeriale di valutazione sulle biotecnologie.
I protocolli tecnici sono stati messi a punto dal comitato tecnico, che - come ricordo - è composto da esperti dell'agricoltura, dell'ambiente e delle regioni. Dopo la fase istruttoria eseguita nel rispetto delle norme, gli stessi non hanno avuto il parere favorevole del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per motivi precauzionali. In questo quadro, ritenendosi insufficiente il grado di consenso raggiunto dalla procedura, la sperimentazione non può essere autorizzata.Pag. 51
In merito alla questione della patata, confermo che la posizione dell'Italia, insieme ad altri dieci Paesi, è stata contraria alla decisione che la Commissione europea - si apprende dagli organi di stampa - sarebbe in procinto di emanare. Qualora...
PRESIDENTE. Deve concludere.
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. ...fosse emanata, giudicheremo l'opportunità anche di un eventuale ricorso alla Corte di giustizia.
PRESIDENTE. Il deputato Lion ha facoltà di replicare.
MARCO LION. Signor Presidente, ringrazio il Ministro per la risposta che ha fornito. Essa sicuramente può tranquillizzarci, rispetto ad un momento di sbandamento nell'opinione pubblica, che si è verificato quando alla notizia della ricerca di consenso sui protocolli per una sperimentazione su campo aperto si è, in seguito, aggiunta anche la posizione della Commissione europea, che ha fissato ad una soglia superiore a quella che l'Italia chiedeva, l'eventuale contaminazione accidentale di OGM nell'agricoltura biologica.
Partiamo da tali posizioni che, purtroppo, ultimamente l'Unione europea assume e che sono sicuramente sfavorevoli all'immagine, alla qualità e a ciò che l'agricoltura italiana è riuscita a dare al nostro Paese, in ordine alla capacità economica, ma anche, a livello internazionale, alla rinomanza che ha avuto.
Ritengo che su questo campo - in particolare sull'agricoltura biologica, che vede il nostro Paese al primo posto in Europa come produttore e grande esportatore in tutto il mondo - sia necessario prestare la massima attenzione. Possediamo questa qualità, tipicità e sicurezza nella produzione alimentare, che dobbiamo continuare a mantenere. È questa la garanzia del made in Italy; è questa la garanzia che ci permette di vendere in tutto il mondo.
Per tale motivo, è importante che anche quando accade quello che è accaduto a Bruxelles, l'Italia faccia sentire con forza la sua voce. A livello parlamentare, ritengo che dovremo intervenire - come lei farà - sulla questione del limite di un'eventuale contaminazione accidentale di OGM, anche se lei sa, che tutta l'agricoltura biologica chiede che non venga fissato...
PRESIDENTE. Deve concludere.
MARCO LION. ...alcun limite, perché essa non può essere contaminata dagli organismi geneticamente modificati.