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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo sulla costruzione di una nuova base americana presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza - n. 3-00255)
PRESIDENTE. L'onorevole Trupia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00255 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
LALLA TRUPIA. Signor ministro, come lei sa, l'articolo comparso su l'Espresso ha fatto salire alle stelle allarme e preoccupazione tra i cittadini di Vicenza. Secondo le notizie riportate, il raddoppio della base militare americana metterebbe seriamente in gioco il futuro della città non solo per l'insopportabile impatto ambientale, ma anche per la sua sicurezza. È diritto, dunque, dei cittadini di Vicenza, che in questi mesi hanno raccolto più di 10 mila firme e hanno dato vita ad una straordinaria mobilitazione popolare per dire «no», pretendere trasparenza e risposte chiare, a cominciare dal sindaco e dalle istituzioni locali, che prima lanciano il sasso e poi nascondono la mano e che, ad oggi, non hanno ancora assunto responsabilmente una decisione.
Per questo, signor ministro, le chiediamo se quelle informazioni sono vere o false e quale sia l'orientamento politico del Governo; se il silenzio che l'amministrazione comunale continua vergognosamente a mantenere equivalga ad un parere negativo per il Governo, come lei ha avuto modo di scrivere; se la volontà di farsi interprete delle istanze del territorio, come lei ha ripetutamente detto, possa comportare anche il diritto-dovere di sentire la cittadinanza intera di Vicenza.
PRESIDENTE. Il ministro della difesa, Arturo Mario Luigi Parisi, ha facoltà di rispondere.
ARTURO MARIO LUIGI PARISI, Ministro della difesa. Signor Presidente, aPag. 50proposito dell'orientamento del Governo circa la richiesta americana di accorpare la centosettantatreesima brigata aviotrasportata presso l'aeroporto Dal Molin di Vicenza, dico subito che il progetto illustrato da l'Espresso non risulta in alcun modo corrispondere a quanto richiesto dall'amministrazione americana a questo Governo. L'unico progetto di cui l'esecutivo è a conoscenza è finalizzato a fornire idonea sistemazione logistica alla brigata in questione nella sua nuova configurazione e non, come paventato dal settimanale, ad ospitare le tipologie di carri armati e veicoli blindati da combattimento ivi citate.
Nel progetto americano la riorganizzazione della presenza americana non va attribuita alla trasformazione della centosettantatreesima brigata ma, come già detto, alla necessità di accorpare in un'unica località l'unità militare, prima dislocata in località diverse.
Quanto all'orientamento del Governo, dobbiamo ribadire che, nonostante il precedente esecutivo avesse manifestato una disponibilità di massima, a tutt'oggi non è stato sottoscritto alcun accordo bilaterale con l'amministrazione statunitense. Muovendo dallo spirito di amicizia che contraddistingue il rapporto di alleanza tra Italia e Stati Uniti, il Governo ritiene che la richiesta avanzata resti coerente e compatibile con la linea di politica militare del nostro paese. Questo perché il progetto avanzato dall'amministrazione americana prevede non una variazione della natura dell'insediamento, come prospetterebbe il settimanale, quanto piuttosto una modifica nella sua dimensione.
A partire da questo giudizio di competenza esclusiva dell'esecutivo nazionale, il Governo ha ritenuto, tuttavia, di doversi far carico delle istanze pervenute dal territorio in ordine ai problemi posti dalla realizzazione del progetto stesso. A questo fine, il Governo ha riaperto il confronto con gli Stati Uniti coinvolgendo la comunità locale, a cominciare dall'amministrazione comunale e dalle sue competenze. A tale amministrazione è stato chiesto un giudizio di accettabilità del progetto per quel che riguarda gli aspetti che attengono all'impatto sociale, urbanistico ed ambientale. Come già detto, questo giudizio non è ancora pervenuto.
PRESIDENTE. L'onorevole Fincato, cofirmataria dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
LAURA FINCATO. Signor ministro, siamo soddisfatti che il Governo, per la quarta volta, torni a spiegare in quest'aula quanto i vicentini hanno chiesto di sapere e non hanno avuto come risposta chiara dall'amministrazione locale, cioè che i militari americani hanno fatto al Governo Berlusconi ed al sindaco Hullweck un'offerta per ampliare la base e che erano state date loro garanzie in senso positivo.
I diversi articoli apparsi sui vari giornali, che hanno rappresentato progetti di installazioni civili e militari su un'area pregiata di Vicenza e dove insistono le risorgive del comune di Caldogno, le dichiarazioni confuse del sindaco, il suo dire e non dire, da «mastro tentenna», hanno diviso e spaventato l'opinione pubblica.
Noi deputati dell'Ulivo continuiamo a chiedere una seria e trasparente posizione sul problema Dal Molin, certo all'interno dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, che devono rimanere sul piano del rispetto e della parità reciproci. Chiediamo con forza attenzione ad una città preoccupata, cui l'amministrazione locale ha risposto balbettando, con fastidio, alla richiesta di notizie certe e chiare. Vicenza vuol essere interpellata sulla sua natura di città operosa, di arte e di cultura. Vuole esprimersi sull'uso del suo territorio, sul suo piano urbanistico ed ambientale, sulle scelte strategiche. L'Ulivo non rinuncia alla coerenza, per un federalismo democratico, e pretende che una comunità abbia il diritto ed il dovere di sapere, di scegliere, di realizzare il proprio sviluppo strategico. Se tace l'amministrazione locale, che sfidiamo ancora da quest'aula, parleranno i cittadini, che chiameremo a pronunziarsi. Noi testimoniamo che la comunità si è mobilitata ed è corretto quanto il nostro Governo sta affermando: decida Vicenza. Vicenza,Pag. 51che noi rappresentiamo, è una città che chiede trasparenza e rispetto e si mobiliterà per esprimere democraticamente i propri valori e la propria volontà (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).