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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,02).
(Tempi di adozione del decreto ministeriale per il riparto del fondo per la compensazione delle minori entrate derivanti agli enti locali dagli eventi sismici del 31 ottobre 2002 - n. 2-00153)
PRESIDENTE. L'onorevole Astore ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00153 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, credo sia opportuno illustrare la mia interpellanza urgente. Personalmente parlo con difficoltà di questo argomento poiché esso riguarda il terremoto che ha colpito la mia regione, il mio paese - stiamo parlando di un piccolo comune di mille abitanti -, dove sono nato e dove tornerò stasera.
Sottopongo al Governo e ad esso richiamo gli impegni assunti nel corso della scorsa legislatura e ricordo che uno Stato moderno dovrebbe praticare una giustizia distributiva, soprattutto verso gli enti locali in difficoltà.
Signor Presidente, onorevole sottosegretario, onorevoli colleghi, fra pochi giorni ricorrerà il terribile anniversario di quel terremoto verificatosi il 31 ottobre 2002: tutti ricordano quelle immagini. Mi rifiuto di parlare rievocando con emotività quella terribile tragedia, poiché credo che ognuno di noi ricordi perfettamente quei fatti tremendi a causa dei quali, anche, credo, per incuria di tutti noi (come ricordò il Presidente della Repubblica), persero la vita 27 bambini ed una maestra.
In riferimento alla legge finanziaria, tutti i comuni colpiti da questa tragedia hanno diritto al completamento della ricostruzione; infatti vi sono stati danni molto ingenti, specificamente pubblicati, del resto, negli annali della protezione civile; inoltre, i comuni colpiti dal terremoto possono contare su minori entrate per ciò che concerne le contribuzioni dei cittadini.
Voglio ricordare al sottosegretario che il precedente Governo nel 2002 ha emanato un decreto ministeriale - reiterato nel 2005 - attraverso cui ha sospeso, ha abolito alcuni tributi (ICI, tassa sui rifiuti solidi urbani, tassa di occupazione di suolo pubblico, imposta sulla pubblicità), abbattendo l'IVA del 50 per cento. In questa fase, a causa di enormi difficoltà, i comuni hanno incassato molto meno denaro, soprattutto riguardo all'ICI. Morale della favola, signor Presidente, signor sottosegretario, credo che questi comuni stiano attraversando un grave momento di difficoltà. In questi giorni - se ne riparlerà quando discuteremo la legge finanziaria - si sta trattando di ulteriori tagli per le spese correnti, cosicché vengono meno le entrate per le piccole comunità colpite da questa terribile disgrazia.
A titolo d'esempio, signor sottosegretario, nel più grande comune colpito dal terremoto - stiamo parlando di 7.500 abitanti - si sono registrati 303 mila euro in meno per l'ICI negli ultimi tre anni. Il mio comune, San Giuliano di Puglia, conta 1.100 abitanti ed ha incassato, per tutti i tributi, 226 mila euro negli ultimi quattro anni: ditemi voi, me lo dica lei, signor sottosegretario, come l'amministrazionePag. 13locale possa condurre una vita normale quando viene meno ciò che è essenziale per la vita di una comunità!
Ma c'è di più: i comuni che versano in questo stato (sono 14, quelli dell'area del cratere) hanno maggiori spese, poiché la domanda di servizi da parte dei cittadini è aumentata. Infatti, il disagio provocato dall'avere villaggi e capanne disseminati sul territorio, nonché strade continuamente dissestate, è crescente e vi è bisogno, quindi, di un flusso maggiore di risorse finanziarie. In una comunità colpita la domanda di servizi oggettivamente aumenta, anche perché la comunità stessa non è più unita, essendo state le famiglie dislocate in quattro aree diverse.
La situazione generale è veramente difficile, signor sottosegretario; ma vorrei soprattutto rilevare che si tratta di comuni che appartengono al cosiddetto osso appenninico (che lei stesso ha visitato qualche tempo fa) e che si trovano nelle aree interne del Molise e dell'Italia. La popolazione anziana (vale a dire, le persone di età superiore a 65 anni) rappresenta, inoltre, il 40, il 50 o addirittura il 60 per cento della popolazione totale, contro una media nazionale che si attesta intorno al 18 o 20 per cento. Pertanto, a fronte dell'esistenza di una popolazione anziana (per di più, colpita da questa disgrazia), le esigenze di maggiori risorse finanziarie aumentano continuamente.
Vorrei osservare che il vero problema, oltre che dalla ricostruzione di tali comunità, è rappresentato dal ripristino dell'unitarietà delle comunità stesse. Occorre, allora, anche stanziare fondi maggiori, al fine di operare, attraverso centri di ascolto, per riunire le persone investite dalla terribile tragedia che ho rievocato.
Vi prego di credermi: anche mia moglie era una delle maestre che insegnavano nella scuola colpita dal sisma, e in quella circostanza si è salvata perché fruiva di un giorno libero e, quindi, era assente.
Vorrei sottolineare che occorre profondere uno sforzo enorme nel rapporto sia tra scuola e comunità, sia tra la stessa comunità e l'amministrazione comunale, e mi dispiace ammettere che lo Stato è risultato totalmente latitante; mi riferisco soprattutto alla regione, dal momento che in questi giorni si procederà anche al rinnovo del consiglio regionale del Molise.
Segnalo inoltre che, oltre ad una notevole presenza di popolazione anziana, queste aree sono caratterizzate anche da un basso reddito. Si tratta, infatti, di piccoli comuni dell'osso appenninico - dotati, peraltro, di centri storici bellissimi e meravigliosi, risalenti al Medioevo, che finiscono addirittura sulle cartoline dell'Italia! - che registrano un reddito bassissimo ed un alto tasso di disoccupazione (non intendo citare i relativi dati, perché sono già noti).
Il precedente Governo varò il decreto-legge 31 marzo 2005, n. 44, successivamente convertito in legge, il quale prevedeva un fondo di compensazione (definito «fondo di ristoro») delle minori entrate dei comuni interessati. Anche se la copertura disposta non era pari al 100 per cento, veniva comunque riconosciuto un ristoro. Ricordo, inoltre, che la dotazione prevista era pari a un milione di euro, e la ripartizione di tale fondo avrebbe dovuto avere luogo entro trenta giorni dalla data del 31 marzo 2005.
In primo luogo, dunque, vorrei sapere dove siano finite dette risorse finanziarie e per quale motivo il Governo (o il ministero competente) non abbia proceduto ad effettuare il riparto dei fondi stanziati. Inoltre, signor sottosegretario Casula, le chiedo quali siano le intenzioni dell'attuale Governo, vale a dire dell'esecutivo che io stesso sostengo, di fronte a questa problematica.
Ritengo opportuno, a tale riguardo, varare un nuovo decreto-legge che preveda di corrispondere le anticipazioni stabilite dal precedente, senza tuttavia mendicare nulla. Credo che debbano essere effettuate valutazioni serie in ordine sia alle perdite realmente subite dai comuni interessati (che vanno ristorati), sia alla sospensione del versamento di alcuni tributi (il cui importo deve essere solamente anticipato), poiché penso sia corretto procedere in tal senso.Pag. 14
Vorrei evidenziare che ho ricevuto lettere da tutti i comuni dell'area del cratere, e vi informo che qualcuno ha già dovuto dichiarare il dissesto finanziario. Infatti, chi conosce bene le finanze comunali sa che se ad un piccolo comune di 700 abitanti vengono a mancare 200 mila euro, esso non può andare avanti nella maniera più assoluta!
Bisogna adottare, quindi, un trattamento differenziato, in considerazione delle diverse realtà locali. Esistono, infatti, comuni che sono stati totalmente distrutti e che, quindi, sono privi di entrate (perché i cittadini vivono nei villaggi costituiti assolutamente da capanne di legno), nonché comuni che continuano a vivere patendo tutti i disagi possibili e che assistono alla riduzione dei propri tributi. Ecco il motivo per cui occorre muoversi con assoluta urgenza, signor sottosegretario Casula.
Noi crediamo nel federalismo solidale. Un elemento di distinzione tra la nostra parte politica e le altre è il non credere però ad un federalismo che metta in competizione le comunità regionali e comunali. Personalmente, sono convinto che una piccola regione abbia gli stessi diritti delle grandi regioni. Non bisogna mendicare, occorre fare il proprio dovere come pubblici amministratori, ma credo che si debba riconoscere a tutti gli stessi diritti.
Non si può sorridere, come qualche volta è avvenuto anche in quest'aula, di fronte alle richieste di piccole comunità o di piccole regioni. L'Italia è il paese dei piccoli municipi: abbiamo 8 mila 100 comuni, di cui 5 mila con un numero di abitanti inferiore a 3 mila. Essi sono il nerbo della nostra nazione, li dobbiamo assolutamente conservare e dobbiamo anche invertire certe strategie politiche ed economiche, in modo da ripopolare la desertificazione violenta che si è abbattuta soprattutto nelle Prealpi e in tutto l'osso appenninico. Per di più alcuni comuni sono stati colpiti da questa tragedia. Un buon Governo e uno Stato debbono porsi questi problemi, perché, forse, vivendo a Roma non si comprendono appieno i drammi giornalieri che affrontano i nostri pubblici amministratori.
Vivendo in una di queste piccole comunità, con grandi vantaggi e alcuni svantaggi, ritengo che il problema dei piccoli comuni disagiati vada posto a livello generale. Questa Assemblea si troverà a discutere entro breve tempo la famosa proposta di legge sui piccoli comuni presentata dal collega Realacci e sottoscritta anche da chi vi parla. So che salvaguardare i servizi costa molto; credo che nel momento in cui vengono parametrate certe distribuzioni si debbano considerare anche la densità abitativa - compito sicuramente delle regioni -, l'altitudine e il posizionamento di queste piccole comunità. Non facciamo morire questi comuni, perché costituiscono la nostra storia e alcune volte hanno rappresentato anche la grandezza dell'Italia.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Antonangelo Casula, ha facoltà di rispondere.
ANTONANGELO CASULA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, onorevoli deputati, con l'interpellanza appena illustrata gli onorevoli Astore e Donadi pongono quesiti in ordine all'applicazione dell'articolo 1-decies del decreto-legge n. 44 del 31 marzo 2005, convertito, con modificazioni, nella legge n. 88 del 31 maggio 2005, recante disposizioni urgenti in materia di enti locali.
In particolare, il primo comma del citato articolo prevede l'istituzione di un fondo per l'anno 2005 con la dotazione di un milione di euro nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, destinato alla compensazione delle minori entrate derivanti agli enti locali in conseguenza degli eventi sismici del 31 ottobre 2002. Il successivo secondo comma demanda ad un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze la determinazione dei criteri e delle modalità di ripartizione del fondo da attivare, a titolo di anticipazione, tra i comuni delle provincePag. 15di Campobasso e Foggia interessati dai citati eventi sismici in misura corrispondente ai minori introiti relativi ai tributi TARSU e ICI.
Giova sottolineare che l'amministrazione alla quale compete istituzionalmente l'erogazione dei trasferimenti ordinari a favore degli enti locali è il Ministero dell'interno, mentre la norma introdotta in sede di conversione del citato decreto-legge ha attribuito al Ministero dell'economia la titolarità del decreto attuativo, comportando non pochi problemi applicativi. Il Ministero dell'interno, per ovviare a tali problematiche, ha proposto un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 agosto 2005, n. 163, del quale ha parlato anche l'interpellante, volto a trasferire nel proprio stato di previsione il fondo in questione e ad attribuire alla propria competenza la titolarità del decreto di riparto. Tale emendamento, sul quale questa amministrazione ha espresso avviso favorevole, non ha avuto però ulteriore corso per la mancata conversione in legge del predetto decreto-legge n. 163.
Al fine di pervenire all'attuazione della norma in questione e dar corso alla ripartizione tra gli enti interessati, il Ministero dell'economia ha invitato il ministro dell'interno ad avanzare una richiesta di variazione di bilancio per il trasferimento del citato fondo nel proprio stato di previsione.
Il Ministero dell'interno sta predisponendo una richiesta di variazione di bilancio al Ministero dell'economia per il trasferimento del citato fondo nel proprio stato di previsione, al fine di pervenire all'attuazione delle norme in questione e di dare corso alla ripartizione tra gli enti interessati.
Vorrei concludere assicurando la volontà congiunta dei Ministeri dell'interno e dell'economia di porre rimedio nel minor tempo possibile a questo problema, alla situazione di disagio e di difficoltà in cui versano le istituzioni e che ricade sui cittadini interessati di queste aree, affinché si possa ripristinare una condizione di agibilità nell'attività istituzionale di questi enti locali.
PRESIDENTE. Il deputato Astore ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, onorevole sottosegretario, non sono soddisfatto della risposta e lo dico con estrema lealtà. Non mi riferisco solo al decreto cui lei ha fatto riferimento, perché ho fiducia che il Governo sbloccherà le risorse relative agli anni 2002, 2003, 2004 e 2005.
Nell'interpellanza ho chiesto cosa il Governo intenda fare in termini di ricostruzione. Il problema è rilevante: sono state riscontrate minori entrate, cui si può ovviare con l'anticipazione di quelle per le quali il Governo ha disposto la sospensione. Devono prevedersi trasferimenti in contanti, con riferimento alla tassazione. Non chiedo di più. Chiedo che vi siano gli stessi soldi di cui dispone un comune normale, per cui il Governo ha realizzato l'abbattimento parziale di un anno o due.
Il precedente Governo - credo che abbia fatto anche bene - ha parlato di sospensione di tutte le ingiunzioni. Immaginate tutti i crediti che i comuni di quell'area avevano nei confronti dei cittadini! Sono tutti sospesi, perché, fintanto che esiste lo stato di emergenza, le ingiunzioni non vengono discusse nelle aule di tribunale.
Oggi Bertolaso, capo dipartimento della Protezione civile, ha dovuto prelevare con ordinanza, forse anticipandoli, alcuni fondi da attribuire ad alcuni comuni per farli sopravvivere. I comuni non sono accattoni! Non possono stendere la mano o presentarsi con il cappello in mano! Il Governo di centrosinistra deve garantire il diritto di uguaglianza e di solidarietà nei confronti dei comuni.
Spero che il Governo intervenga al riguardo (si tratta di circa ventimila abitanti distribuiti in quattordici comuni, l'area del cratere), anche con la sospensione dei contributi, che sarà oggetto di un nuovo strumento di sindacato ispettivo. Alcune regioni hanno beneficiato di ventiPag. 16anni di sospensione dell'IRPEF e così via, altre di sei e altre ancora di un solo anno. Devono essere applicati criteri di giustizia per tutti! La sospensione, ad esempio, per due o tre anni deve valere per tutti, dal nord al sud! Non è possibile, nella storia delle emergenze italiane, che alcune regioni non abbiano restituito l'IRPEF, mentre altre hanno beneficiato di due anni di sospensione, altre di sei mesi, come l'Umbria, e altre ancora di un anno, come il mio Molise.
Credo che, collaborando - e in merito offro la mia piena cooperazione -, questo problema possa essere risolto. Lo ripeto, si tratta di riportare dignità in tali comunità, nelle quali si registra un tasso di anzianità molto elevato. È noto che è in discussione, anche presso la XII Commissione, la problematica relativa agli anziani, ossia il problema degli anni futuri.
In una piccola comunità l'anziano, soprattutto vivendo in una capanna di legno, non avendo più gli affetti, non avendo più a disposizione la piazza, insomma, non avendo nulla, cosa fa? Si chiude in casa. Quando vado a trovare tali anziani, nel poco tempo libero di cui dispongo, mi chiedono: onorevole, ci farete morire nella nostra casa? Dunque, al Governo sollecito la ricostruzione, ma anche la giustizia di corrispondere finanziamenti relativi alle minori entrate, per fare vivere dignitosamente dette persone.