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Allegato B
Seduta n. 155 del 10/5/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
SERVODIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Direttore generale del comune di Bari, nella lettera a firma congiunta con i Direttori delle ripartizioni ragioneria e personale del 30 marzo 2007 n.p. 92838, chiedeva al dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale e l'analisi dei costi del lavoro pubblico, chiarimenti sulle diverse e contrastanti interpretazioni
del comma 557 dell'articolo 1 legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007), interpretazioni riportate da quotidiani e riviste specializzate;
nella suddetta nota del Direttore generale del comune di Bari, veniva richiesto parere con specifico riferimento alla affermazione «assicurano la riduzione delle spese di personale, ai fini dell'osservanza della stessa disposizione è opportuno e necessario acquisire il parere di codesta Ragioneria generale in merito», in particolare, sul parametro rispetto al quale tale riduzione deve essere operata;
tale richiesta di chiarimenti è urgente ai fini dell'attività amministrativa del comune di Bari;
risulta che anche altre amministrazioni comunali hanno avanzato richieste sullo stesso oggetto -:
quali iniziative intende assumere per sollecitare il Dipartimento della ragioneria generale dello Stato e l'Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale e l'analisi dei costi del lavoro pubblico a esprimere un parere sulla questione enunciata in premessa, riscontrando la richiesta trasmessa dall'ufficio del Direttore Generale del comune di Bari.
(4-03582)
SGOBIO e FERDINANDO BENITO PIGNATARO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Banca d'Italia ha definito un progetto di soppressione di 59 filiali da attuare in due distinte fasi;
anche in passato ipotesi formulate a livello di strutture competenti, simili a quella ora prospettata, non sono state approvate, poi, dai diversi vertici dell'Istituto perché confliggenti con gli interessi generali e con il significato della presenza della istituzione Banca d'Italia in tutte le zone del Paese, come è stato costantemente sottolineato dai diversi Governatori anche in atti solenni come le «Considerazioni finali» di fine maggio;
nei raffronti, a livello internazionale e nell'ambito del sistema europeo di banche centrali, la Banca d'Italia costituisce un «unicum» per pluralità di funzioni, tutte di rilevante interesse pubblico -:
se il Governo, fermo restando l'autonomia dell'Istituto nelle sue scelte, sia a conoscenza di tale progetto che ha evidenti riflessi di interesse generale e per le collettività locali ma, non è accompagnato, ad avviso degli interroganti, da un piano «industriale» di sviluppo, nel lungo termine, dell'attività;
quale sia l'orientamento del Governo in ordine alle molteplici funzioni relative al Servizio di Tesoreria Provinciale dello Stato per le quali la legge prevede precisi poteri del Ministro dell'Economia e delle Finanze;
se, fermi restando gli obiettivi di maggiore economicità, il Governo non ritenga che il progetto si configuri in disarmonia con l'ampio accrescimento di funzioni in capo alla Banca d'Italia, quale previsto dal disegno di legge di riordino delle Autorità;
se, proprio in previsione della traduzione in legge del suddetto disegno, non vadano ancor più valorizzate, a livello territoriale, anche attraverso una rimodulazione per fasce di funzione delle attuali Filiali, le indubbie capacità professionali possedute dei dipendenti della Banca d'Italia.
(4-03589)
FUGATTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, ha reso noti i dati sull'attività di accertamento dell'Agenzia relativi all'anno 2006 e ai primi quattro mesi del 2007;
le somme effettivamente riscosse nel 2006 sono state pari a 3,4 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi del 2005;
gli accertamenti relativi al 2006 hanno identificato una maggiore imposta di 13,1 miliardi di euro, inferiore ai 13,8 miliardi del 2005, quando il numero degli accertamenti è stato inferiore a quello del 2006;
nei primi quattro mesi sono state fatte 17.638 contestazioni in materia di scontrino fiscale o fattura, a cui è seguita la chiusura di 95 esercizi per infrazione ripetuta per almeno tre volte;
si prevede di aumentare, nel 2007, i controlli presso le grandi aziende del 56 per cento rispetto allo scorso anno;
le indagini finanziarie passeranno da 1.400 nel 2006 a 3.000 nel 2007;
tra maggio e giugno di quest'anno l'Agenzia invierà 120.000 avvisi bonari ai contribuenti soggetti agli studi di settore, che mostrino situazioni anomale tra dati strutturali e contabili;
quali siano i criteri alla base dell'emissione degli avvisi bonari preannunciati e se ritenga che l'obiettivo contenuto nella finanziaria per il 2007 di recuperare 7 miliardi di curo sia ancora realistico, in base ai dati del primo quadrimestre.
(4-03596)
ZANETTA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che, nei primi mesi del 2007, nella provincia di Imperia, la Guardia di Finanza ha proposto un questionario agli associati dei club Rotary, Lions e Soroptimist, nell'ambito di controlli tributari in materia di Irpef;
a tal fine vengono richieste cinque informazioni: copia dello statuto dell'associazione, generalità degli associati, condizioni per l'ammissione allo status di socio, decorrenza dei vari rapporti associativi, quota di iscrizione;
questa iniziativa risulta finalizzata a sondare i redditi dei contribuenti cosiddetti ricchi o benestanti, per meglio valutare la loro capacità contributiva. Per la Guardia di Finanza il punto sarebbe capire se l'appartenenza al club, con relativa quota d'ingresso, sia o no in linea con gli altri parametri del reddito;
tale condotta sarebbe riferita al decreto Visco-Bersani del 2006, che ha introdotto nuovi adempimenti a carico di aziende e professionisti, dagli elenchi clientifornitori alla tracciabilità degli incassi;
i presidenti di associazioni e club, preoccupati di un'analisi cosi invasiva, hanno richiesto e ottenuto di incontrare i vertici del Nucleo provinciale della Guardia di Finanza esprimendo il loro sconcerto circa le modalità di svolgimento delle indagini delle Fiamme Gialle;
per quali motivi, nella sola provincia di Imperia, sia stata avviata questa proceduradi verifica, secondo l'interrogante così vessatoria nei confronti dei contribuenti e lesiva della libertà di associazione;
se non si ritenga necessario e urgente impartire disposizioni - per quanto di competenza - per far cessare pratiche di questo tipo - sempre secondo l'interrogante - che costituiscono applicazioni ultronee della normativa vigente, tali da ledere l'indispensabile rapporto di fiducia tra cittadini e pubblica amministrazione.
(4-03601)
FASOLINO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Società Agrimpresit S.c. a r.l., in persona del legale rappresentante p.t., signor Carlo Lanaro con sede in Bellizzi alla via dell'Olmo n. 79 è impegnata da anni nella coltivazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
in data 3 maggio, nel corso dell'esercizio della suddetta attività, avendo interesse a realizzare la produzione di ortaggi coltivati con il metodo biologico e successiva trasformazione in produzioni «IV gamma» nell'ambito del Comune di
Capaccio, ha inoltrato apposita istanza alla Società «Sviluppo Italia SpA» ai fine di conseguire apposite agevolazioni finanziarie;
la suddetta iniziativa è stata ritenuta meritevole da Sviluppo Italia ed ha anche conseguito il decreto di ammissione a finanziamento in data 9 febbraio 2006;
con nota protocollo n. 7916/CDI del 14 febbraio 2006, la Società «Sviluppo Italia SpA» ha chiesto integrazione documentale fissando il termine di un anno per il relativo deposito;
con nota protocollo n. 4405/CDI del 5 febbraio 2007 (e, quindi, entro il prescritto termine) la Agrimpresit ha regolarmente depositato tutta la documentazione richiesta ai fini della stipula dei contratti per la concessione del contributo. In proposito, si ritiene importante precisare che in sede di acquisto dei terreni, intervenuto circa tre anni dopo la presentazione della domanda a causa dei normali tempi di istruttoria delle domande di ammissione a finanziamento, ha preso atto di una notevole lievitazione dei relativi prezzi di acquisto. Permanendo, però, l'interesse e la necessità di realizzare la programmata iniziativa produttiva, ha previsto la delocalizzazione dell'iniziativa nell'ambito del Comune di Bellizzi. In proposito, è decisivo considerare che anche tale Comune è ricompreso tra quelli per i quali è prevista l'erogazione delle agevolazioni in esame. Ma non solo. La località Olmo di Bellizzi è ubicata in una zona ad altissimo sviluppo di insediamenti produttivi (tra gli altri, non distanti dall'area individuata dalla deducente sono ubicati gli insediamenti Bonduelle, Orogel, Finagricola, eccetera), tale da consentire una più agevole commercializzazione dei prodotti, con un notevole abbattimento dei costi;
senonché, del tutto inaspettatamente, la Società «Sviluppo Italia SpA», ha comunicato la decadenza delle agevolazioni. E ciò, sul presupposto che l'interrogante reputa erroneo, secondo cui: «la variazione di localizzazione... comporta una modifica sostanziale al progetto ammesso alle agevolazioni con delibera del 9 febbraio 2006»;
la Società «Sviluppo Italia SpA» ha comunicato la decadenza dall'ammissione alle agevolazioni, in quanto - a suo dire - la modifica del sito di localizzazione rappresenterebbe una modifica sostanziale del progetto. In proposito, va evidenziato, prima di tutto, che condizione necessaria (e sufficiente) ai fini dell'ammissione alle agevolazioni è il rispetto di tutti i requisiti prescritti dal bando. In particolare, per quanto di interesse, la localizzazione dell'iniziativa deve ricadere nell'ambito dei territori agevolabili e il relativo fondo deve avere una conforme destinazione urbanistica;
tale ricostruzione trova inequivoca conferma all'articolo 19, comma 3, del decreto ministeriale 16 luglio 2004, n. 250, in virtù del quale «la sede operativa dell'iniziativa deve essere mantenuta nei territori agevolati per un periodo minimo di 5 anni decorrente dalla data di inizio effettivo dell'attività di impresa»;
con tale previsione, cioè, l'unico requisito richiesto è la permanenza nell'ambito di un territorio agevolato, e ciò senza alcun divieto di trasferimento tra i comuni ricompresi tra i territori agevolati;
in altri termini, se è possibile - come lo è ! - trasferire l'attività tra i comuni ammessi ad agevolazione nel corso dello svolgimento dell'attività ammessa a finanziamento, a maggior ragione deve ritenersi possibile tale trasferimento prima, purché permanga la localizzazione in un comune ricompreso tra quelli «agevolati»;
nella specie, i suddetti requisiti, richiesti ai fini dell'ammissione, sono stati puntualmente rispettati (entrambi i Comuni sono ricompresi nei territori agevolabili);
non è vero, pertanto, che la modifica della localizzazione rappresenta una modifica essenziale;
e ciò tanto più ove si consideri che il nuovo sito ha caratteristiche del tutto analoghe a quello individuato in sede di progettazione e di domanda iniziale;
la mera traslazione dell'iniziativa nell'ambito di un sito compatibile non comporta alcuna modifica sostanziale;
il progetto, cioè, è rimasto sostanzialmente invariato, risultando ininfluente la prevista delocalizzazione, permanendo tutte le condizioni di originaria ammissione;
in tale contesto, è evidente la permanenza del diritto a conservare l'agevolazione de quo;
la correttezza delle considerazioni che precedono trova inequivoca conferma nell'intervenuta ammissione a finanziamento - a quanto all'interrogante è dato sapere - di altre iniziative del tutto analoghe ovvero che hanno previsto tra la data della domanda e quella di definitiva ammissione una delocalizzazione del progetto nell'ambito dei territori agevolabili;
ne consegue, anche sotto tale autonomo profilo, la permanenza delle previste condizioni di ammissione;
e ciò si impone anche al fine di garantire una uniformità di valutazione e, quindi, evitare qualsiasi disparità di trattamento;
in tal modo, a giudizio dell'interrogante, viene perpetrato un ulteriore inammissibile attacco alle potenzialità produttive delle regioni meridionali, inducendo sfiducia generalizzata nella classe imprenditoriale che si vede abbandonata alla mercé di decisioni unilaterali, diverse a seconda dei soggetti interessati pur nella sostanziale uniformità delle fattispecie sottoposte -:
se intenda intervenire nei modi istituzionalmente previsti perché la Società «Sviluppo Italia SpA», in persona del legale rappresentante p.t., in accoglimento delle considerazioni sviluppate in premessa, voglia disporre l'annullamento della nota prot. n. 12276/CDI del 3 aprile 2007 e, quindi, confermare la disposta ammissione a finanziamento.
(4-03603)
RONCONI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal settimanale «L'Espresso» del 10 maggio 2007, il dottor Giovanni Sabatini, sarebbe stato nominato nel consiglio di amministrazione di Alitalia in rappresentanza del Tesoro;
nel 2006 lo stesso sarebbe stato preposto dal ministro Padoa Schioppa a capo della Direzione IV del Dipartimento del Tesoro che concentra tutte le competenze in tema di sistema bancario e finanziario;
il Sabatini risulterebbe essere un dipendente della Consob, la società di controllo delle aziende quotate in Borsa;
il ministro, non potendo assumerlo direttamente per il suddetto incarico e avendo esaurito i posti disponibili «a contratto», ha chiesto il comando del funzionario al presidente della Consob dottor Lamberto Cardia -:
se ritenga opportuna la nomina di un dipendente della Consob nel Consiglio di amministrazione di una società quotata in borsa, che sta attraversando una delicata fase di riassetto societario, e se ravvisi, al contrario, un evidente conflitto di interessi;
se non ritenga di procedere alla revoca della nomina.
(4-03613)