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Allegato B
Seduta n. 26 del 17/7/2006
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
TOLOTTI, FERRARI e DELBONO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel settore della vigilanza privata, trasporto valori, eccetera, è in corso una competizione tra imprese al fine di conquistare nuove fette di mercato, e possibilmente la egemonia sullo stesso;
nel mercato della vigilanza privata e trasporto valori sono entrati, stanno entrando e operano, quindi, aziende la cui proprietà è a volte riconducibile a soggetti non sempre trasparenti;
nonostante il tema della determinazione amministrativa delle tariffe stia perdendo progressivamente di importanza, in quanto la giustizia amministrativa si sta orientando verso soluzioni «liberiste», esso continua ad essere di rilevante importanza ai fini pubblici, in quanto connesso alle misure di ordine pubblico e di tutela della concorrenza e del mercato contro pratiche sempre più diffuse di dumping;
le aziende di cui sopra praticano in modo diffuso sconti tariffari spesso notevolmente al di sotto delle cosiddette «tariffe di legalità»;
ciò pare avvenire anche grazie ad una sistematica violazione delle norme di sicurezza a cui dovrebbero invece rigidamente
attenersi, ad una quasi sicura evasione della denuncia del lavoro straordinario e di quella contributiva, come si evince anche da alcune puntuali denunce delle Organizzazioni Sindacali di alcune province italiane, ad iniziare da quelle di Roma;
questi fatti, inquadrabili nell'alveo già noto della doppia valutazione delle cosiddette «offerte anomale» richiedono un forte controllo pubblico sullo standard di efficacia dei servizi e sulla regolare copertura dei costi -:
quali provvedimenti o iniziative intenda assumere il Governo per porre fine a questa situazione, che finisce con il danneggiare pesantemente gli operatori corretti del settore.
(4-00562)
PINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Bologna ha da tempo individuato nella struttura denominata «Villa Salus», ex casa di cura, un luogo da adibire a residenza per immigrati romeni che già alloggiavano abusivamente nel centro della città in altra struttura denominata «Ferrhotel»;
nelle intenzioni del Comune di Bologna la struttura di «Villa Salus» doveva ospitare in maniera regolamentata poco più di un centinaio di immigrati con regolare permesso di soggiorno, gli accessi alle residenze rigidamente contingentati e la permanenza degli ospiti sorvegliata e supportata da tutori, assistenti sociali e altro personale incaricato di svolgere mansioni di pulizia e corretta gestione di una struttura pubblica;
a seguito di numerose segnalazioni di cittadini bolognesi che lamentano un'infinita serie di problemi legati alla presenza di questi immigrati romeni in «Villa Salus», il giorno 10 luglio 2006, alle ore 22 circa il sottoscritto si è recato personalmente nella struttura, scortato da una pattuglia della Polizia di Stato, per verificare la reale situazione;
contrariamente a quanto dichiarato dal Vice Sindaco di Bologna - anche in data odierna sui quotidiani locali - risulta all'interrogante che la situazione igienico-sanitaria della struttura versi in condizioni di assoluta emergenza stante la presenza di rifiuti di ogni tipo - escrementi umani compresi - nella quasi totalità della struttura;
contrariamente a quanto dichiarato dalla Presidente della cooperativa Altercoop che gestisce insieme ad altre cooperative la struttura per conto del Comune di Bologna (pur essendo la stessa anche consigliere comunale, secondo l'interrogante in palese conflitto di interessi) la struttura risulta assolutamente sporca e lasciata al degrado;
nelle cantine sono evidenti segni di infrazioni e di presenza di persone che la notte con tutta probabilità, bivaccano senza alcun controllo;
nelle stesse cantine, l'archivio sanitario dei degenti dell'ex casa di cura è in stato di assoluto abbandono, alla mercé di chiunque voglia approfittarne per conoscere dati sensibili di decine di migliaia di degenti che negli anni sono transitati nella struttura;
la cappella usata una volta come luogo di preghiera per i degenti è stata letteralmente saccheggiata non solo delle suppellettili, ma anche del crocefisso;
gli abitanti delle zone adiacenti al complesso di «Villa Salus» ritengono che all'interno della struttura vi sia gestione di affari illeciti, compresi lo spaccio di stupefacenti e la gestione della prostituzione -:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti generalizzati nella premessa;
se il Governo intenda in qualche modo porre rimedio all'evidente compromissione della legalità nel sito di «Villa Salus».
(4-00570)