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Criminalità nord- africana, in particolare, nigeriana e maghrebina

I gruppi criminali nigeriani operanti in Italia sono caratterizzati da frammentazioni etnico-tribali, filiazioni di una vasta struttura criminale, costituita da poche famiglie, che hanno il centro decisionale in Nigeria. Il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione è il dato più allarmante registrato con riferimento alla immigrazione clandestina nigeriana. Le ragazze nigeriane sfruttate nel mercato della prostituzione sono ridotte in schiavitù mediante riti magico-tribali detti "riti woodoo o juju". Lo sfruttamento è gestito da donne definite "madame" o "maman".

Sono stati accertati collegamenti tra la mafia nigeriana e la camorra campana, in particolare nella provincia di Caserta. Il rapporto si spiega con i seguenti motivi: le prostitute ed i loro protettori costituiscono, molto spesso, delle vere e proprie vedette della camorra; i clan nigeriani sono costretti a pagare una sorta di "canone di affitto" del territorio alla camorra per l'utilizzo del suolo sul quale le ragazze esercitano la prostituzione.

I gruppi criminali nigeriani sono coinvolti anche nel traffico di sostanze stupefacenti. La Nigeria, attualmente, è il più importante paese africano per il mercato degli stupefacenti. Nel paese, infatti, giungono e transitano gli stupefacenti provenienti dal Brasile, dalla Colombia, dal Pakistan o dalla Thailandia, con destinazione Europa e Stati Uniti. I nigeriani trafficano tutti i principali tipi di droga, dalla cocaina all'eroina, dalla cannabis alle droghe di sintesi. I corrieri, spesso di diversa nazionalità e di sesso femminile, sono tutti in regola con i permessi di soggiorno, di solito senza precedenti penali. Dopo un numero limitato di viaggi non vengono più utilizzati. Essi hanno solo rapporti con colui che direttamente dispone il viaggio e con il soggetto che li attende nel luogo di destinazione, perciò, in caso di arresto, non sono in grado di rivelare nulla dell'organizzazione. Ogni viaggio frutta 3.000 euro circa al corriere.
Recenti stime indicano che in Nigeria operano circa 400 centrali del crimine, 136 delle quali specializzate nel traffico di droga e la metà con ramificazioni internazionali.
I gruppi criminali hanno una struttura verticistica, nella quale emerge la figura di uno o due capi rigorosamente nigeriani, che gestiscono a livello internazionale i rapporti tra i vari gruppi. La base, generalmente, non ha invece una precisa connotazione etnica, in quanto i nigeriani preferiscono avvalersi di soggetti non strettamente legati all'organizzazione per la fase più rischiosa costituita dal trasporto.

In Italia operano anche organizzazioni criminali di origine maghrebina, impegnate nel traffico di sostanze stupefacenti, nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e nella tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e nella contraffazione di documenti di identità. Tali organizzazioni sono composte da cittadini provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dall'Algeria, dalla Libia e dalla Mauritania, che operano in piccoli gruppi, soprattutto nei capoluoghi di provincia del centro-nord Italia.