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Riciclaggio

Descrizione del fenomeno

Il riciclaggio di capitali, reato introdotto nel codice penale italiano nel 1978, è il processo attraverso il quale la ricchezza illecita (denaro, valori, beni), denominata solitamente "denaro sporco", viene occultata, ripulita e successivamente reinvestita nei circuiti dell'economia legale.

Il riciclaggio si articola in tre fasi fondamentali:
  • a) fase di introduzione nel mercato (placement): i proventi di reato, mediante una serie di operazioni (deposito, cambio, trasferimento, acquisto, ecc.) vengono raccolti e collocati presso istituzioni e intermediari finanziari oppure direttamente sul mercato con l'acquisto di beni, grazie alla complicità di prestanome. Questa fase serve per sbarazzarsi del denaro contante, spesso di piccolo taglio, che deriva dalla vendita di droga e da altre attività illecite;
  • b) fase della stratificazione (layering): è la fase di "lavaggio" del denaro sporco tramite l'effettuazione di operazioni finanziarie al fine di ostacolare la ricostruzione investigativa dei flussi finanziari;
  • c) fase dell'integrazione (integration): consiste nel reimpiego dei capitali nell'economia legale grazie alle prestazioni fornite da professionisti altamente specializzati. Il ricorso a specialisti (notai, avvocati d'affari, commercialisti, ecc.), a istituti bancari e/o ad altri tipi di intermediari finanziari situati anche in paesi aventi una legislazione particolarmente attenta alla salvaguardia del segreto bancario (c.d. paradisi fiscali) nonché ai cosiddetti prestanome è finalizzato ad ostacolare la possibilità per gli investigatori di svolgere indagini incisive che permettano di accertare la reale titolarità della ricchezza.

Il riciclaggio del denaro sporco è un fenomeno che altera le regole di mercato e della libera concorrenza. Infatti, è noto che l'imprenditore mafioso o criminale scaccia l'imprenditore onesto dal mercato. Quest'ultimo per svolgere la sua attività e per realizzare degli investimenti deve rivolgersi ad una banca o ad una società finanziaria alla quale dovrà chiedere un prestito. Per ottenere il denaro necessario l'imprenditore onesto deve offrire delle garanzie e sui soldi prestati dovrà pagare un tasso di interesse per una durata temporale prestabilita. Al contrario, l'imprenditore mafioso o criminale dispone di ingenti risorse finanziarie, frutto di attività illecite, sulle quali non deve pagare alcun interesse e non deve offrire alcuna garanzia. Si tenga, inoltre, presente che a differenza dell'imprenditore onesto l'imprenditore mafioso o criminale regola i rapporti con il mondo esterno ricorrendo, o minacciando di ricorrere, alla violenza.

Uno strumento importante per la lotta contro il riciclaggio è rappresentato dalle 40 raccomandazioni del GAFI (Gruppo di azione finanziaria internazionale) 1 le quali prevedono specifici obblighi di identificazione della clientela (in Italia per le persone che svolgono operazioni superiori ai 12.500 euro), di registrazione delle operazioni e di segnalazione delle operazioni sospette per gli istituti bancari, gli intermediari finanziari, istituti assicurativi, alcune attività non finanziarie (es. case d'asta e da gioco) e specifiche categorie professionali (es. notai, avvocati, revisori, ecc.).
Le segnalazioni di operazioni sospette vengono inviate all'Ufficio Italiano dei Cambi (U.I.C.), il quale a sua volta redige una relazione tecnica e invia la documentazione per l'espletamento degli approfondimenti investigativi alla Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.) e al Nucleo Speciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.

(1) L'organo è stato costituito nel 1989 su iniziativa dei ministri finanziari del Gruppo dei sette avente il compito di coordinare l'attività di contrasto al riciclaggio fra i paesi membri.

Normativa di riferimento

  • Articolo 648 bis c.p. (Riciclaggio)
  • Articolo 648 ter c.p. (Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita)

Dati statistici

N° reati di riciclaggio e impiego di denaro denunciati in Italia. Anni 2004 - 2006
AnnoN° reati
20041.049
20051.234
20061.154
Totale3.437
Fonte: Ministero dell'Interno, Rapporto sulla criminalità in Italia, 2007

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Altra documentazione

Bibliografia

Sitografia