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Criminalità Russa e degli altri paesi dell'ex Unione Sovietica

La mafia russa è costituita da una miriade di gruppi criminali, di diversa origine e non necessariamente collegati tra loro. Essi dispongono di enormi risorse finanziarie acquisite, soprattutto, con le "privatizzazioni", seguite al mutamento degli scenari politici interni. Infatti, i gruppi criminali russi hanno acquisito ingentissime quantità di titoli azionari, risorse immobiliari e il controllo di molteplici imprese e banche. I gruppi criminali dell'ex Unione Sovietica si sono ulteriormente consolidati attraverso la elezione di propri rappresentanti nelle amministrazioni locali e nel Parlamento.
Le attività illecite nelle quali risulta essere coinvolta la mafia russa sono:

  • traffico internazionale di armi;
  • traffico di droga;
  • traffico di tabacchi e lavorati esteri e di materiale strategico, acquisiti in seguito al processo di smilitarizzazione delle strutture statali.

In base agli accertamenti di tipo giudiziario, può affermarsi che gli episodi criminosi commessi in Italia da cittadini dell'ex Unione Sovietica, sono caratterizzati:

  • dalla presenza di rilevanti disponibilità finanziarie;
  • dalla relativa giovane età delle persone coinvolte nell'attività delittuose;
  • da un'apparente mancanza di contatti con le organizzazioni criminali italiane.

Le zone in cui è stata riscontrata la presenza di criminali provenienti dall'ex Unione Sovietica sono: Lombardia (Milano), Lazio (Roma), Toscana (Firenze), Emilia Romagna (Modena, Bologna e Rimini), Piemonte, Veneto (Verona), Friuli - Venezia Giulia, Marche (Ancona), Campania (Napoli e Caserta). Sono stati registrati acquisti di strutture turistico-alberghiere, aziende agricole, industrie produttrici di oggetti di largo consumo (scarpe, vestiti, elettrodomestici, ecc.), gestione di ditte di import-export.