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Criminalità cinese
Le investigazioni svolte hanno posto in evidenza che, in Italia, non opera un'unica organizzazione criminale cinese, bensì numerosi gruppi delinquenziali composti, di norma, da persone aggregatesi secondo la provenienza dalle città di origine della Cina Popolare. Ciascun gruppo è formato da un numero di persone variabili tra le dieci e le cinquanta unità ed i componenti, molto spesso appartenenti alla stessa famiglia, commettono delitti quasi esclusivamente in danno di connazionali. Ogni gruppo ha un capo e se ne entra a far parte attraverso cerimoniali di iniziazione. Analogamente avviene per coloro i quali fungono da mano d'opera sottopagata, prevalentemente in aziende clandestine: essi facilmente possono essere acquisiti, quale manovalanza, da soggetti della medesima etnia che operano nel campo dell'illecito.
Il vincolo all'interno della famiglia o del gruppo è molto stretto, per cui assai radicato è il concetto di vendetta che può arrivare ad assumere il carattere della faida.
I gruppi criminali cinesi, al pari delle mafie tradizionali, ricorrono, con estrema facilità e frequenza, alla intimidazione e/o alla violenza per raggiungere i loro obiettivi, praticano la regola dell'omertà e tendono al dominio del territorio ove operano. Le attività delinquenziali tipiche poste in essere, in Italia, da gruppi criminali organizzati cinesi sono:
- il traffico di clandestini ed i reati connessi alla falsificazione di documenti;
- i sequestri di persona a scopo di estorsione in danno di connazionali, molto spesso legati alla riscossione del prezzo da pagare per l'espatrio illegale, per il viaggio e per l'introduzione clandestina in Italia;
- le estorsioni in danno di ristoratori e di titolari di laboratori manifatturieri cinesi;
- le rapine;
- il recupero crediti con metodi intimidatori e violenti; l'organizzazione del gioco d'azzardo;
- lo sfruttamento della prostituzione, sotto la copertura di sale di massaggi e, più recentemente, anche su strada;
- l'illegale detenzione e porto di armi;
- l'omicidio di appartenenti a gruppi criminali avversari;
- l' evasione fiscale in attività commerciali;
- la contraffazione e commercializzazione di merce di ogni genere prodotta ed importata, in massima parte dalla Cina.
Per quanto riguarda i rapporti con la criminalità italiana va detto che solo negli ultimi anni si sono avuti casi di gruppi criminali misti, composti cioè da cinesi e italiani, dediti oltre che a estorsioni e rapine anche a sequestri lampo.
Indagini giudiziarie hanno attestato che ingenti somme di denaro sono state investite nel settore immobiliare sia in Cina che in Italia. Gli inquirenti hanno accertato che le transazioni economico-finanziarie compiute da cittadini cinesi avvengono, di norma, utilizzando denaro contante, si tratti di spese per la gestione di attività commerciali legittime o di finanziamento dell'immigrazione clandestina.