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Le rotte del narcotraffico
Un dato importante è certamente rappresentato dalla conoscenza delle rotte attraverso le quali le sostanze stupefacenti giungono in Europa e, in particolare, in Italia.
Nelle pagine seguenti, sono riportati alcuni brani contenuti nella Relazione sulle attività svolte dal Procuratore nazionale antimafia e dalla Direzione nazionale antimafia nel periodo 1° luglio 2005 - 30 giugno 2006 [1] e nella Relazione annuale 2006 della Direzione centrale servizi antidroga del Ministero dell'Interno [2]
Le rotte della cocaina
« … Le risultanze investigative hanno accertato che, quasi sempre, la cocaina (con principio attivo pari a circa il 90%, e pertanto purissima) viene spedita dalla Colombia o da altri Paesi Sud-americani (Argentina, Brasile, Bolivia, Ecuador, Venezuela, Messico etc.), giungendo direttamente in Europa o via mare (pescherecci ovvero navi porta containers) ovvero attraverso singoli corrieri con bagaglio imbottito di stupefacente. In quest'ultimo caso i corrieri, muniti di passaporti falsi, dopo l'approdo presso un porto del Vecchio Continente (Inghilterra o Francia) ovvero presso un aeroporto dove i controlli sono più attenuati (Parigi, Londra, Vienna, Bruxelles, Amsterdam, Madrid) proseguono il viaggio, trasportando lo stupefacente in Italia, con autoveicoli o altri mezzi di locomozione. Successivamente, la droga viene divisa tra le diverse organizzazioni e persone che hanno finanziato il traffico per la successiva consegna ai rivenditori al minuto».
« … La produzione mondiale della cocaina, nonostante gli sforzi profusi dalla comunità internazionale e dalle autorità nazionali delle aree direttamente coinvolte, è aumentata, tra il 2001 ed il 2006, del 18,98%, passando da 827 a 984 tonnellate.
… Il traffico della cocaina in direzione dell'Europa, tra il 1994 ed il 2005, ha evidenziato un trend in crescita medio di circa il 17% l'anno, passando da un'incidenza sul mercato mondiale del 5,6% nel 1994 ad una del 14% nel 2005. La Spagna resta il principale punto di ingresso, confermando la tendenza degli ultimi 20 anni, seguita dall'Olanda e dal Portogallo, la cui penetrazione è sempre più ricercata dalle organizzazioni narcotrafficanti sud americane»
Le rotte dell'eroina
« … Molto spesso l'eroina (con elevatissimo grado di purezza) giunge in Italia direttamente dalla Turchia attraverso paesi dell'Europa orientale ovvero attraverso l'Albania o i paesi dell'ex-Jugoslavia, e poi viene immessa sul mercato italiano dopo laripartizione tra le diverse consorterie interessate.
In genere, l'eroina viene introdotta nel territorio italiano attraverso trasporti su strada (debitamente occultata in autovetture con nascondigli artatamente predisposti) se proveniente dai Paesi dell'Europa dell'Est ovvero, come già detto, attraverso imbarcazioni se proveniente dai Paesi Balcanici.
A ben vedere, per svolgere questo genere di traffici la criminalità organizzata già da tempo sta approfittando della maggiore facilità con cui i cittadini comunitari possono attraversare i Paesi che fanno parte dell'Europa Unita, in modo da approfittare delle inevitabili maggiori difficoltà che incontrano gli investigatori per svolgere le loro indagini».
« … Il totale dei sequestri mondiali di oppiacei nel 2005 ha raggiunto la cifra record di 125 tonnellate (+3% rispetto al 2004), il 19% delle quali (equivalenti almeno a 24 tonnellate di eroina) intercettate in Europa, dove le tendenze di consumo dell'eroina appaiono in sostanziale stabilità. Almeno 15 tonnellate di eroina sono state sequestrate nell'Europa sud orientale e ciò conferma la centralità della rotta balcanica, raggiunta soprattutto attraverso la Turchia (che continua a registrare, dal 1987, i più consistenti sequestri) e gli Stati caucasici, nei flussi di narcotico. Il principale destinatario europeo dell'eroina è il Regno Unito»
Le rotte delle droghe cosiddette "leggere"
« … Con riferimento al traffico di sostanze stupefacenti c.d. leggere, occorre evidenziare che esse giungono in Italia attraverso i canali più disparati e, in particolare, con maggiore frequenza attraverso imbarcazioni che salpano da alcuni Stati nord-africani per approdare talvolta in Spagna o Francia, talvolta direttamente in Italia centrale (Campania, Lazio, Toscana o Liguria) ed in Sicilia».
« … La cannabis continua ad essere la droga maggiormente consumata. L' U.N.O.D.C.(l'Ufficio delle Nazioni Unite deputato al contrasto al traffico di droga, N.d.R.) afferma che sono circa 160 milioni nel mondo le persone che nell'ultimo anno hanno fatto uso di cannabis (circa il 15% degli studenti quindicenni fanno uso di tale narcotico almeno 40 volte l'anno). Gli Stati maggiormente colpiti dal fenomeno sono la Repubblica Ceca, la Francia, l'Irlanda, la Svizzera ed il Regno Unito. In alcuni Stati europei (Olanda ed Albania) continua ad essere registrata anche un'apprezzabile coltivazione/produzione di tale sostanza.Il mercato della marijuana è gestito principalmente dalle organizzazioni jamaicane e nigeriane nel nord Europa (soprattutto sul fl orido mercato britannico) e da quelle albanesi nell'area meridionale. L'Europa è altresì il principale mercato di consumo mondiale della resina di cannabis, ovvero dell'hashish, approvvigionata principalmente dal Marocco, il maggiore produttore al mondo, seguito da Afghanistan e Pakistan, che fungono anch'essi da principali alimentatori del mercato europeo. L'hashish viene importato essenzialmente attraverso la Spagna, che continua a realizzare i principali sequestri sia in ambito europeo che mondiale (51% dei sequestri mondiali nel 2005 per un quantitativo complessivo di oltre 696 tonnellate), seguita dalla Francia (6% con oltre 83 tonnellate), dal Regno Unito ( 5% con 65 tonnellate), dal Portogallo (2% con oltre 28 tonnellate) e dall'Italia (1,6% con oltre 23 tonnellate). Il traffico e la distribuzione dell'hashish sono curati per la quasi totalità da gruppi criminali marocchini».
Le rotte delle droghe "sintetiche"
«Le sostanze stupefacenti c.d. "sintetiche" (ecstasy, Lsd, sostanze anfetaminiche ed allucinogeni vari) giungono in Italia con maggiore frequenza dall'Olanda; tuttavia, esse possono anche essere prodotte in laboratori non particolarmente attrezzati, a costi davvero bassi.
Un fenomeno particolarmente allarmante emerso in tutta la sua estrema gravità dalle più recenti investigazioni è la diffusione delle droghe sintetiche o c.d. "da discoteca" (sostanze allucinogene ed anfetaminiche tra cui l'ecstasy). Ormai tra i giovani si è erroneamente diffusa l'opinione che l'uso di tali droghe non comporti dipendenza né abbia effetti fisici reversibili: sicché è stata riscontrata una notevole impennata nello smercio di tali sostanze.
Dalle attività d'indagini svolte è emerso che tali droghe provengano frequentemente dai Paesi Bassi o dalla Germania per poi essere smerciate da organizzazioni operanti su base regionale, ma sovente tra loro collegate da vincoli sinergici stabiliti per procurarsi vicendevolmente le droghe in mancanza di magazzino ovvero per finanziare l'acquisto di ingenti partite poi destinate ai mercati locali.
Le organizzazioni criminali dedite allo smercio delle sostanze sintetiche ricorrono con inusitata frequenza a taluni stratagemmi per accattivarsi l'attenzione dei consumatori, soprattutto i più giovani, apponendo sulle pastiglie di sostanza drogante dei loghi reclamizzanti marchi della moda, trasmissioni e personaggi televisivi, eroi dei cartoni animati idonei ad rendere il prodotto come altamente suggestivo, attuale e di tendenza».
« … Il Vecchio Continente continua ad essere registrato quale principale produttore mondiale di ecstasy. Oltre l'80% dell'MDMA in circolazione viene prodotto, infatti, in Europa e segnatamente in Olanda, Polonia, Belgio, Estonia e Lituania. Le principali aree di destinazione, oltre quella europea, sono l'Australia, il Canada, il Giappone ed il Sud Africa. Di particolare interesse il dato che evidenzia un incremento di tale tipo di produzione in altre aree mondiali, come in Nuova Zelanda, dove è stata registrata la presenza di chimici europei all'interno di organizzazioni criminali.
… Grandi spedizioni di Anphetamine Type Stimulants (ATS) giungono in Europa, essenzialmente nella parte orientale e baltica dove tradizionalmente esse sono maggiormente assunte, dalle grandi aree di produzione del Sud Est Asiatico ed in particolar modo dal Myanmar, principale produttore di anfetamine, e dalle Filippine, dove avviene la più ampia produzione di metanfetamine cristallizzate chiamate ice o shabu».
Si veda inoltre:
[1] In particolare è stata consultata la Parte I, capitolo 14, pg. 97 e ss. I titoli inseriti nelle parti di testo di questa scheda tematica che descrivono le rotte delle diverse tipologie di droghe non sono riportati nel testo originale, ma sono stati inseriti per facilitare la lettura.[2] I brani della citata Relazione, in particolare è stata consultata la Parte I, pg. 10 e ss., sono riportati in corsivo per distinguerli da quelli della Relazione della Direzione Nazionale Antimafia.