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'Ndrangheta

Esistono due probabili etimologie del termine. La prima e più accreditata deriva dal greco "andraghatía", traducibile con i termine di "virilità" e "coraggio". La seconda è più legata all'aspetto geografico. In questo caso il termine 'Ndrangheta deriverebbe da "Andraghatia Regio" che definiva un'area territoriale tra la Calabria e la Basilicata.

Oggi la 'Ndrangheta è l'organizzazione mafiosa più potente e pericolosa. Essa è nata in Calabria a metà dell'800. Le sue prime zone d'azione sono state la provincia di Reggio Calabria e quella di Lamezia Terme (un tempo Nicastro). Verso il finire dell'800, la 'Ndrangheta estese la sua azione anche nelle città di Catanzaro e Cosenza.

La 'Ndrangheta ha una struttura organizzativa diversa sia da Cosa Nostra che dalla Camorra. La sua struttura, tenuto conto anche della morfologia del territorio calabrese e della difficoltà dei collegamenti, è di tipo orizzontale. Il suo elemento di base è la "ndrina" o cosca o famiglia che è radicata in un comune o in un quartiere cittadino. Sul suo territorio la 'ndrina è completamente autonoma e il suo capo, che dà il nome alla 'ndrina stessa, è denominato "capobastone". In un comune ci possono essere più 'ndrine; in tal caso, allora, esse fanno parte di un "locale". Ogni "locale" è retto da tre persone, denominati la "copiata": il "capobastone" (il quale ha potere di vita e di morte sui suoi uomini ed ha il diritto all'obbedienza assoluta), il "contabile" (addetto alle finanze), il "capo-crimine" (responsabile dell'organizzazione di tutte le azioni delittuose).

La 'ndrina è formata essenzialmente dalla famiglia naturale, di sangue, del capobastone, alla quale si aggregano altre famiglie generalmente, o inizialmente, subalterne. Le famiglie aggregate non di rado sono imparentate a quella del capobastone. Molte alleanze, così come la cessazione di faide tra gruppi criminali, si stabiliscono attraverso la celebrazione di matrimoni combinati. La famiglia naturale e i legami di sangue costituiscono un potente scudo protettivo teso a limitare sensibilmente la possibilità di penetrare e di conoscere i segreti dell'organizzazione mafiosa e, conseguentemente, a rafforzare il sentimento di appartenenza e di omertà. Quanto affermato è testimoniato dal fatto che l'organizzazione mafiosa calabrese fa registrare il minor numero di collaboratori di giustizia rispetto ad altre compagini delinquenziali come Cosa Nostra e la Camorra. Confessare, per un 'ndranghetista, significherebbe accusare famigliari e parenti.

Dal punto di vista simbolico, la 'Ndrangheta è rappresentata dall'"Albero della scienza", una grande quercia, alla cui base è posto il "capo-bastone" o "mammasantissima". Il fusto dell'albero (tronco) rappresenta gli "sgarristi" (persone distintesi nell'esecuzione di azioni criminali e che hanno commesso almeno un omicidio); il rifusto (grossi rami che partono dal tronco) rappresenta i "camorristi" che, gerarchicamente, si trovano in un gradino inferiore rispetto agli "sgarristi"; i "ramoscelli" rappresentato i "picciotti", vale a dire i soldati della 'Ndrangheta; le "foglie" sono le persone che non fanno parte dell'organizzazione ma la fiancheggiano (c.d. contrasti onorati); infine vi sono le "foglie che cadono" a rappresentare coloro che hanno tradito l'organizzazione mafiosa.

L'affiliazione all'Ndrangheta, come ha riportato la Commissione parlamentare antimafia della XIII legislatura nella sua Relazione sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in Calabria, avviene essenzialmente in due modi estremamente diversi: "In Calabria si diventa mafiosi per generazione, per casato, per discendenza, per il semplice fatto di essere nato in una famiglia di mafiosi. Il figlio di un mafioso è solitamente un mafioso e lo è sin dalle prime classi elementari. Si diventa mafiosi però anche per esigenza, in mancanza di lavoro, per l'assoluta impossibilità in questa regione di avere di fronte uno Stato che risponda nei modi essenziali alle esigenze di vita di un giovane moderno"1 .

L'entrata nell'organizzazione criminale è subordinata al superamento di una prova che consiste nel compiere un omicidio, un furto, una rapina. Questa azione è finalizzata a dimostrare coraggio e spregiudicatezza che, unitamente alla capacità di essere omertosi, spingono gli 'ndranghetisti a sottoporre il soggetto "provato", definito anche "contrasto onorato", al battesimo. Quest'ultimo è un rito nel corso del quale al nuovo affiliato viene punto un dito con un pugnale, viene fatto fuoriuscire del sangue che, a sua volta viene fatto cadere su un'immagine sacra. Quest'ultima viene data alle fiamme e mentre brucia il nuovo affiliato pronuncia un solenne giuramento di fedeltà eterna alla 'Ndrangheta.

Per molti anni nella 'Ndrangheta è mancata una struttura di comando unitaria come quella esistente in Cosa nostra e denominata "Commissione" o "Cupola". Molte 'ndrine stabilirono patti federativi tra di loro e cooperarono per gestire affari di rilevanti dimensioni come il contrabbando di sigarette e il traffico di stupefacenti. L'assenza di una struttura di comando in grado di regolare i conflitti è stata la principale causa di una perdurante conflittualità tra le varie 'ndrine protrattasi sino alla fine degli anni ottanta.

All'inizio degli anni '90 del XX secolo, dopo una cruenta conflittualità, le 'ndrine di Reggio Calabria stipularono una serie di accordi di pace. Il territorio fu ripartito in tre mandamenti - quello della fascia jonica, quello della fascia tirrenica, quello di Reggio città - e fu istituito un autorevole organismo, in grado di intervenire anche nelle questioni interne dei singoli "locali", denominato la "Provincia". La "Provincia" non è un organismo permanente, si riunisce solo in determinati momenti e per decidere su questioni particolarmente rilevanti. Fu inoltre deciso di cessare i sequestri di persona, reato che la mafia calabrese aveva utilizzato per finanziarsi. In tal modo, costituendo un organismo super partes, ponendo fine agli omicidi e a uno dei delitti che maggiormente turbavano l'opinione pubblica, la 'Ndrangheta ridusse l'allarme sociale e, di conseguenza, l'azione repressiva dello Stato.

A metà degli anni settanta del XX secolo, al fine di consolidare il potere raggiunto e di ampliarlo ulteriormente in modo impune, all'interno della 'Ndrangheta venne deciso di dare vita ad un nuovo livello organizzativo, denominato la "Santa". Da allora possono diventare "santisti" esclusivamente i vertici dell'organizzazione segreta, i quali hanno la possibilità, in deroga a certe regole mafiose che comunque rimangono valide per coloro che si trovavano alla base dell'organizzazione criminale, di entrare in contatto con esponenti del mondo istituzionale, con membri dei servizi segreti, con gruppi eversivi e frange deviate della massoneria. Un'ulteriore articolazione superiore a quella della "Santa" è rappresentata dal "Vangelo", che raggruppa l'élite dell'élite 'ndraghetista.

La 'Ndrangheta è l'organizzazione mafiosa più presente nel centro-nord Italia e all'estero. In ambito nazionale sono soprattutto le regioni della Lombardia e del Piemonte quelle nelle quali si sono scoperte le maggiori infiltrazioni 'ndranghetiste. Per quanto concerne l'estero, famiglie 'ndranghestiste sono presenti in Canada, Stati Uniti, Australia, Venezuela, Colombia, Africa, Spagna, Olanda, Belgio, Francia, Germania2 , Est Europa (in particolare Romania, Ungheria, Polonia). In questi territori, nazionali ed internazionali, sono presenti famiglie di 'Ndrangheta che si sono trasferite dai luoghi di origine per diverse ragioni, tra le quali: per sfuggire a vendette trasversali; perché un loro membro, in base ad una legge dello Stato3 , è stato a suo tempo inviato al cosiddetto "soggiorno obbligato" al di fuori della Calabria; per riciclare capitali illeciti; per gestire i rapporti con altre organizzazioni straniere coinvolte nel traffico di stupefacenti, armi e persone.Attualmente la 'Ndrangheta occupa una posizione da monopolista nel traffico di cocaina a livello italiano ed europeo

Questo anche in considerazione della dimostrata capacità ed affidabilità finanziaria, che consiste nel pagare per pronta cassa lo stupefacente. La 'Ndrangheta ha rapporti con i cartelli colombiani, con l'organizzazione paramilitare denominata FARC, con associazioni criminali medio-orientali, con la mafia albanese, bulgara e turca, oltre che con sodalizi criminali dell'est europeo. Tali rapporti sono finalizzati all'esercizio di specifiche attività illecite come il traffico di esseri umani mirante allo sfruttamento delle persone nel lavoro nero e nella prostituzione, al traffico di armi e all'utilizzo di nuove rotte per il traffico di droga.

La potenza economica della mafia calabrese è notevole: si stima che il suo fatturato annuo superi i 30 miliardi di euro, parte del quale viene utilizzato per finanziare le attività illecite e un'altra parte, la maggiore, reinvestito nel settore commerciale, immobiliare, della ristorazione attraverso il riciclaggio di denaro sporco effettuato mediante società intestate a persone incensurate (cosiddetti "prestanome" o "teste di legno").La 'Ndrangheta ha agito prevalentemente sotto traccia ed ha sempre approfittato della minore attenzione e della sottovalutazione che si sono registrate nei suoi confronti rispetto ad altre forme di crimine organizzato, in primis Cosa Nostra. I grandi capitali di cui dispone hanno aumentato la capacità della 'Ndrangheta di penetrare non solo nell'economia legale, nazionale e internazionale, ma anche nel settore della politica. Sono 37 i consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiosa in Calabria dal 1991 ad oggi, più una Asl (quella di Locri), e numerosi risultano negli ultimi anni gli attentati intimidatori nei confronti di amministratori locali. Inoltre va ricordato che il 16 ottobre 2005 a Locri, in occasione delle elezioni primarie indette dallo schieramento politico di centro-sinistra, è stato ucciso Francesco Fortugno, vice-presidente della Regione Calabria. L'inserimento diretto in politica è finalizzato all'accapparramento di risorse pubbliche da utilizzare successivamente in iniziative economiche a carattere privato al di fuori della regione.

Attualmente, secondo quanto affermato dal Prefetto di Reggio Calabria, dottor Luigi De Sena4 , in Calabria sono attive 136 cosche, le quali risultano principalmente coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti e di rifiuti tossico-nocivi, in attività estorsive ed usuraie.

Nella relazione sulle attività svolte e sui risultati conseguiti nel secondo semestre 2006, la Direzione Investigativa Antimafia ha fornito questo dato relativamente alla numerosità e alla distribuzione territoriale delle 'ndrine calabresi:

  • 73 nella provincia di Reggio Calabria
  • 21 nella provincia di Catanzaro
  • 17 nella provincia di Cosenza
  • 13 nella provincia di Crotone
  • 7 nella provincia di Vibo Valentia5


(1) Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, Relazione sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in Calabria, Atti parlamentari, XIII legislatura, Doc. XXIII, n. 42, Relatore Michele Figurelli, Pg. 92.

(2) Il 15 agosto 2007 a Duisburg, in Germania, sono state uccise sei persone provenienti dal paese di San Luca. Alcune di esse gestivano un ristorante che, secondo ipotesi investigative, è il frutto di attività di riciclaggio di denaro sporco nonché una base operativa per l'Ndrangheta sul territorio tedesco.

(3) L'Istituto del soggiorno obbligato è stato introdotto con Legge 27 dicembre 1956, n. 1423. È stato successivamente oggetto di modifiche legislative con i seguenti provvedimenti: Legge 31 maggio 1965, n. 575; Legge 3 agosto 1988, n. 327; Legge 12 luglio 1991, n. 203; Legge 24 luglio 1993 n. 256.

(4) Resoconto stenografico dell'audizione del dottor Luigi De Sena, Prefetto di Reggio Calabria, alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità mafiosa o similare, 12 giugno 2007, pg. 8.

(5) Direzione Investigativa Antimafia, Relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, Secondo semestre 2006, pg. 34 e ss.